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MONDO

Il malato è in quarantena

Ebola negli Stati Uniti: l'uomo contagiato in Liberia sarebbe passato da Bruxelles

Si tratta del primo caso di Ebola negli Stati Uniti: il paziente, per il volo da Monrovia a Dallas, avrebbe fatto scalo in Belgio. Prima dell'isolamento, ha avuto contatto con alcuni bambini: ora sono sotto sorveglianza

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Un medico in Sierra Leone
Roma
Sarebbe passato anche da Bruxelles, durante il viaggio che l'ha portato da Monrovia a Dallas, il paziente contagiato da Ebola. Lo riferisce - secondo alcuni media Usa - un responsabile dell'autorità sanitaria canadese, specificando come dalla capitale liberiana non esistano voli diretti per Dallas.

Rimandato a casa dall'ospedale
Il malato è ricoverato dal 28 settembre ed è in isolamento. In realtà era già andato il 26 settembre in ospedale con sintomi febbrili, "ma fu rispedito a casa". Lo ha detto all'Ansa Anthony Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid), confermando che si trattava dello stesso ospedale - il Texas Health Pesbyterian Hospital - dove il paziente è ora in quarantena. Nella struttura tuttavia non ci sono altri casi sospetti, come comunica l'ospedale stesso via twitter:




Contatti con bambini
Il paziente avrebbe inoltre avuto contatto con un gruppo di bambini prima di essere isolato. I piccoli sono ora sotto sorveglianza. L'uomo è il primo a cui è stato diagnosticato il virus negli Stati Uniti; la sua nazionalità ed età non sono state rese note e le sue condizioni di salute sarebbero serie. 

Oms: vaccini pronti prima di marzo
Intanto i due vaccini che presumibilmente saranno efficaci contro il virus Ebola non saranno pronti prima di marzo. Lo rende noto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). "Lo sviluppo di un vaccino richiede tempo ed è caro - prosegue l'Oms - un numero significativo di dosi non sarà pronto fino alla fine del primo trimestre 2015". L'Oms ha riunito mercoledì a Ginevra vari esperti: epidemiologi, virologi, rappresentanti di governi e imprese farmaceutiche allo scopo di valutare la possibilità di produrre vaccini contro il virus Ebola.