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SCIENZA

Nel 2013 era stato chiuso per lavori di upgrade

Cern, dopo due anni di stop riparte il super acceleratore Large Hadron Collider


Grazie all'LHC - che nel 2013 è stato chiuso per lavori di upgrade - è stata confermata l'esistenza del bosone di Higgs. 

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L'accelelatore di particelle LHC, il Large Hadron Collider del Cern, è ripartito dopo due anni di manutenzione. Lo ha annunciato con entusiasmo sul live blog del Cern il direttore generale Rolf Heuer. "Il fascio ha attraversato senza problemi l'intera struttura: sono contentissimo come lo sono tutti qui al centro di controllo del Cern".

L'LHC è il più grande acceleratore di particelle del mondo e si trova al confine tra Svizzera e Francia, vicino a Ginevra. Nelle sue gallerie, lunghe 27 chilometri, le particelle viaggiano quasi alla velocità della luce.  

Grazie al Large Hadron Collider - che nel 2013 è stato chiuso per lavori di upgrade - è stata confermata l'esistenza del bosone di Higgs.

Ora che sono terminate le procedure di riaccensione gli scienziati potranno aumentare l'energia dei fasci di particelle fino a raggiungere - nel giro dei prossimi mesi - i 13mila miliardi di electronvolts. Ovvero, riporta la BBC, il doppio della potenza con cui venne inaugurato l'LHC. Comincia così la fase dei test che entro l'estate permetterà di ottenere le prime collisioni tra fasci di protoni per andare alla scoperta della nuova fisica. Ma ora si deve attendere: nessuna eventuale scoperta sarà rivelata prima della metà del 2016. 

"Con la ripartenza di LHC, l'avventura ricomincia, ci stiamo lasciando alle spalle il bosone di Higgs, e ora si apre per noi una porta su un mondo che non conosciamo", commenta Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'ente che coordina la partecipazione dell'Italia al CERN e al progetto LHC.

"Confidiamo che questa nuova esplorazione possa aiutarci a gettare un po' di luce sulle componenti oscure dell'universo, ma speriamo anche in sorprese inaspettate... le premesse sono delle migliori, non mi resta quindi che augurare buon lavoro a LHC!", conclude Ferroni.