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Consigli utili per il brindisi di Capodanno (scheda)

Lo champagne non è acqua, tutto quello che c'è da sapere sulle bollicine francesi

Dal metodo classico ai vitigni usati per produrre il vino francese famoso in tutto il mondo. Tutto quello che c'è da sapere per riconoscere una buona bottiglia e leggere l'etichetta, compresa la consapevolezza che le indicazioni “carte noire”, “cuvée réservée”, “tête de cuvée”, ecc… sono soltanto indicazioni commerciali

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Il vino francese famoso in tutto il mondo prende il nome dalla regione della champagne, situata nel nord-est della Francia, dove lo champagne (appunto) è prodotto.

Il metodo classico
Per produrre lo champagne si devono seguire precise regole, dettate da una normativa statale e dell’Unione Europea e riguardano l'uso di particolari vitigni e l'impiego di uno specifico procedimento, il cosiddetto metodo classico, che consiste principalmente nell'operare una doppia fermentazione del mosto, la prima volta nei tini, la seconda volta nelle stesse bottiglie.

I vitigni: chardonnay, pinot noir, pinot meunier
Per la produzione è autorizzato l'uso di tre vitigni principali: chardonnay, pinot noir, pinot meunier. Alcune altre regole riguardano anche la resa massima in uva per ettaro, quella alla pigiatura di 102 litri per 160 chili di uve, la potatura corta (sistema Royat, Chablis, Guyot), la conservazione in bottiglia per un minimo di quindici mesi prima della spedizione.

Il dosaggio: brut, extra dry, dolce
Sulla base del tenore in zucchero residuo, espresso in grammi per litro, il vino viene definito: Demi-sec (da 33 a 50 grammi), Sec (da 17 a 35 grammi), Extra dry (da 12 a 20 grammi), Brut (inferiore ai 15 grammi), Extra brut (da 0 a 6 grammi) e infine Dolce (oltre 50 grammi).

Denominazioni
Nel linguaggio comune il termine cru sta a indicare un singolo vigneto con le proprie caratteristiche particolari ma in alcune regioni vitivinicole il concetto è esteso a un territorio fino a comprendere un intero villaggio. Per quanto riguarda lo champagne si distiguono diverse denominazioni in base alla provenienza delle uve con cui il vino è stato lavorato.

Nel Grand cru le uve provengono da comuni classificati al 100% nella scala dei cru, mentre nel Premier Cru, da comuni classificati da 90 a 100% nella scala dei cru. Poi c'è la denominazione Rosè per gli champagne ottenuti sia per macerazione, sia per assemblage: la champagne è l’unica regione in cui è permesso l’assemblage con l’aggiunta di vino rosso. Blanc de Blancs, invece, indica un vino che deriva esclusivamente dal vitigno Chardonnay, l’unica uva bianca autorizzata in champagne, e Blanc de noirs indica un vino che deriva esclusivamente da vitigni neri  (Pinot Noir e Pinot Meunier) a succo bianco vinificati in bianco. In champagne, il vino 'millesimato' proviene esclusivamente dall’annata indicata, significativa per la sua tipicità, e deve avere un invecchiamento di almeno tre anni. Gli champagne non millesimati devono invecchiare almeno 15 mesi. Le indicazioni “carte noire”, “cuvée réservée”, “tête de cuvée”, ecc… sono invece indicazioni commerciali e non hanno particolare significato.