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ITALIA

Robledo contro Bruti Liberati

Scontro alla Procura di Milano, commissioni Csm chiudono l'istruttoria

Il Csm ha deciso dopo l'ultima audizione al sostituto procuratore Alberto Nobili. Ieri la lettera di 62 magistrati: "Il Csm chiuda il caso"

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La Prima commissione del Consiglio superiore della Magistratura ha chiuso l’istruttoria sullo scontro alla Procura di Milano tra il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.

La decisione è stata presa a maggioranza, con il solo voto contrario del consigliere Racanelli, dopo l’audizione del procuratore aggiunto Alberto Nobili.

L’audizione di Nobili
Nobili, sentito questa mattina per un ora e mezza, ha riferito ai consiglieri di non essere stato interpellato prima della decisione sul passaggio dell'inchiesta Ruby a Ilda Boccassini, ma di averne "preso atto" senza avere "nulla da obiettare". Il procuratore aggiunto ha ricordato che erano già cinque i magistrati impegnati in quell' inchiesta e che la sua presenza non era fondamentale.

L’appello in favore di Bruti Liberati
La notizia della chiusura delle indagini arriva dopo che ieri 62 pm della procura di Milano (su 65) avevano firmato un appello per chiedere che “la pratica trovi rapidamente la sua conclusione”. “Respingiamo –scrivono – ogni tentativo di delegittimazione complessiva dell’operato della nostra procura che, diversamente dal diritto di critica, rischia di danneggiare la credibilità e, dunque, di compromettere l’efficacia della sua azione”.

Firmatari della lettera anche alcuni aggiunti che erano stati chiamati in causa da Robledo come testimoni per le sue accuse contro Bruti Liberati. Fra questi Ferdinando Pomarici, Alberto Nobili, Nunzia Gatto

Le prossime fasi
Se la commissione verificherà la violazioni dei principi organizzativi (cosa che Robledo imputa a Bruti Liberati), potrebbe  disporre la trasmissione degli atti ai titolari dell'azione disciplinare (il pg di Cassazione, che già lavora sul caso, e il Guardasigilli) oppure alla Quinta Commissione, competente sugli incarichi direttivi e semidirettivi. In questo caso la vicenda potrebbe avere ripercussioni sulla carriera di Bruti (il cui incarico scade il prossimo luglio, ma e' rinnovabile per altri 4 anni su conferma del Csm) e di Robledo.