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ITALIA

Il ministro della Giustizia Orlando chiede un rapporto sul dirigente indagato

Consip, indagato per corruzione dirigente del palazzo di giustizia di Napoli

Perquisito l'ufficio del direttore generale per la gestione e la manutenzione Emanuele Caldara: avrebbe ottenuto l'assunzione della figlia in cambio dello sblocco di alcuni pagamenti per Romeo

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Nuovi sviluppi nell'inchiesta Consip: ieri mattina i carabinieri hanno effettuato una perquisizione al Palazzo di Giustizia di Napoli nell'ambito delle indagini relative agli appalti gestiti da Alfredo Romeo. A quanto si è appreso, i militari dell'Arma hanno perquisito l'ufficio di un dirigente amministrativo nei cui confronti i pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano ipotizzano il reato di corruzione.    

Si tratta di Emanuele Caldara, direttore generale per la gestione e la manutenzione del Palazzo di Giustizia di Napoli, che sarebbe indagato per concorso in corruzione con lo stesso Alfredo Romeo. Caldara, nell'ipotesi dei pm, per sbloccare il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni, che erano state congelate dal funzionario che l'aveva preceduto nell'incarico, avrebbe chiesto e ottenuto l'assunzione di una figlia presso l'azienda di Romeo. L'imprenditore, al Palazzo di Giustizia, ha in appalto il servizio di pulizie.

E subito il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha chiesto un "rapporto informativo" al capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria dopo la notizia dell'iscrizione di Caldara nel registro degli indagati. Il Guardasigilli ha chiesto inoltre di assicurare alla Procura di Napoli "ogni possibile collaborazione istituzionale". Il ministero della Giustizia si riserva, naturalmente, di valutare la condotta del dirigente indagato anche ai fini delle opportune iniziative cautelari. Intanto da Firenze l'avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi, nel commentare il fatto che l'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, abbia deciso di non presentarsi all'interrogatorio difensivo che era previsto per oggi ha sostenuto "Appare da un lato sorprendente il fatto che l'ingegner Marroni abbia deciso di non rispondere alle nostre domande, dall'altro, meno eccezionale, almeno allo stato, la necessita' di esaminarlo".