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POLITICA

Stallo istituzionale sui giudici della Corte Costituzionale

Consulta. Caramazza rinuncia dopo il rammarico espresso dal Capo dello Stato

"Sento di dover rinunciare alla mia candidatura a giudice costituzionale - ha detto il magistrato - per evitare ulteriori coinvolgimenti del mio nome in manovre che considero non in linea con il corretto funzionamento delle Istituzioni". Decisione che arriva dopo l'intervento di Napolitano: "Lo stallo sulla Consulta mi rattrista e amareggia"

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Il ticket Violante-Caramazza
Roma
Ignazio Francesco Scaramazza rinuncia alla Consulta. "Sento di dover rinunciare alla mia candidatura a giudice costituzionale - dichiara all'ANSA - per evitare ulteriori coinvolgimenti del mio nome in manovre che considero non in linea con il corretto funzionamento delle Istituzioni". 

Sulle difficoltà di trovare una sintesi istituzionale è intervenuto il presidente della Repubblica. "Lo stallo sulla Consulta  - ha detto Napolitano - mi amereggia e mi rattrista, a poco sono valse le mie sollecitazioni". Il capo dello Stato aveva espresso il proprio rammarico, dopo la 17ma "fumata nera", per l'elezione di due giudici della Corte Costituzionale, di competenza parlamentare. Nei giorni scorsi Napolitano aveva invitato le Camere riunite a "nominare quanto prima, con una soluzione alta", i giudici della Consulta. Nella seduta odierna, nessuno dei candidati ha infatti raggiunto il quorum dei 570 voti necessari.

L'ex presidente della Camera Luciano Violante (indicato dal Pd) ha ottenuto 506 voti, mentre l'avvocato dello Stato Ignazio Caramazza (indicato da Forza Italia), che ha rinunciato in serata, si è fermato a 422. La conferenza dei capigruppo ha convocato una nuova seduta per martedì 14 ottobre.