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Coronavirus

Seconda ondata

Coronavirus: quasi 20mila nuovi casi in Gran Bretagna, nuovo record. in Spagna quasi 12mila

Olanda e Catalogna chiudono bar e ristoranti, a Londra stretta inevitabile. In Irlanda del Nord le scuole chiuderanno per due settimane, pub e ristoranti chiuderanno per un mese

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In tutta Europa sono stati oltre 700mila i nuovi contagi registrati nell'ultima settimana, ha comunicato l'Oms, l'aumento settimanale più alto dall'inizio della pandemia. Oltre la metà dei nuovi casi nella regione sono stati registrati in Regno Unito, Francia, Russia e Spagna. 

ll Regno Unito ha registrato 19.724 casi di positività al coronavirus in  24 ore - un nuovo record giornaliero - con un aumento di quasi 2.500 unità (+14%)  rispetto a ieri, quando i contagi in più sono stati 17.234. Lo scrive il Guardian. I morti sono stati 137, poco meno della cifra record di 143 di ieri, la più alta dall'inizio di giugno. I morti per Covid-19 sono saliti quindi a 43.155.

Una pioggia di critiche si abbatte sul governo di Boris Johnson dopo l'annuncio delle restrizioni su tre livelli, perché avrebbe ignorato un avvertimento degli esperti di tre settimane fa - il sindaco di Londra ritiene "inevitabile" che anche nella capitale ci sarà una stretta nei prossimi giorni. 

In Spagna sono stati registrati infatti altri 11.970 casi di coronavirus, per complessivi 908.056 contagi dall'inizio dell'epidemia, e 209 morti per un totale di 33.413. La Comunità di Madrid è in cima alla liste dei nuovi contagi, con 2.723, pari al 22% del totale. 

Nuovo record giornaliero di contagi in Germania: per la prima volta da 6 mesi, il Robert Koch Institute ha segnalato questa mattina un numero di casi confermati superiore a 5 mila. Nelle ultime 24 ore, più precisamente, si sono registrati 5.132 nuovi contagi, mentre il giorno prima erano 4.122. Dall'inizio della pandemia, in Germania si sono contagiate 334.585 persone. Anche il numero delle vittime è aumentato, dai precedenti 13 a 40. In tutto, i decessi da Covid in Germania sono stati finora 9.677.

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, guarda "con grande preoccupazione" ai dati e ritiene che vadano evitati sia un lockdown, sia un sovraccarico delle strutture sanitarie. Data la curva di crescita "talvolta molto ripida" in alcune zone della Germania, "saranno introdotte limitazioni nei contatti nelle zone dove le nuove infezioni superano i 50 nuovi contagi per 1000 abitanti sia in pubblico che in privato", ha annunciato la cancelliera Angela Merkel nel presentare i risultati della riunione di oltre otto ore insieme ai ministri-presidenti dei Land tedeschi. "Sappiamo che i dati di oggi riflettono gli accadimenti dei dieci giorni precedenti e quindi se introduciamo delle misure dobbiamo aspettare dieci giorni per vedere se la dinamica dell'epidemia si è fermata o diminuita e solo allora vedremo se sono necessarie altre misure" ha aggiunto. 

Intanto a livello europeo si spinge per un coordinamento sulle restrizioni dei viaggi. Il Consiglio Ue ha adottato una raccomandazione per "un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di Covid-19. "La pandemia di Covid-19 ha turbato in vari modi la nostra quotidianità. A causa delle restrizioni di viaggio, per alcuni dei nostri cittadini è oggi difficile recarsi al lavoro, all'università o far visita ai propri cari. È nostro dovere comune garantire il coordinamento di tutte le misure suscettibili di incidere sulla libera circolazione e fornire ai nostri cittadini tutte le informazioni di cui hanno bisogno per decidere in merito al loro viaggio", è la posizione espressa dalla Germania, che ricopre la presidenza di turno Ue, per bocca del ministro agli Affari europei Michael Roth.

In Francia continua inesorabile la seconda ondata autunnale. Si contano ormai quasi 800mila contagi totali e nelle ultime settimane si è registrato un fortissimo incremento delle infezioni giornaliere, sempre sopra le diecimila, con picchi superiori alle ventimila. Soprattutto, però, tale aumento delle diagnosi di positività è stato accompagnato da un preoccupante incremento dei ricoveri e delle occupazioni dei letti delle terapie intensive.

Dopo gli oltre 7mila contagi in 24 ore, l'Olanda ha deciso di chiudere bar e ristoranti da oggi e per almeno quattro settimane per evitare un sovraffollamento degli ospedali, mentre lascia aperte le scuole con obbligo di mascherina: "L'istruzione è troppo importante", afferma il premier Mark Rutte.

Anche in Repubblica Ceca chiudono bar e ristoranti da domani al 3 novembre. Stop anche all'alcol nei luoghi pubblici.

In Polonia il premier Mateusz Morawiecki è in quarantena dopo aver avuto contatti con un contagiato: "ho scoperto che venerdì ho avuto contatti con una persona che è risultata positiva al covid-19. Quindi, seguendo le procedure sanitarie, mi metto in quarantena", ha detto.

In Austria oltre 1.000 nuovi casi, verso 'semaforo rosso' le nuove infezioni sono 1.028, di cui 306 a Vienna. Anche qui si va verso un inasprimento delle misure. Nel rapporto contagiati-popolazione ci sono diversi distretti con oltre 10 casi ogni 10.000 abitanti.  

In Irlanda del Nord la premier Arlene Foster ha annunciato nuove restrizioni per far fronte alla diffusione del coronavirus. Le scuole chiuderanno per due settimane, fino a 2 novembre; pub e ristoranti chiuderanno per un mese, con l'eccezione del servizio take away, consentito fino alle 23.00. Le misure scatteranno venerdì e comprendono, riferisce il Guardian, anche il limite di 10 persone alle riunioni, lo stop agli sport amatoriali al chiuso, il limite di 25 partecipanti ai matrimoni (dal 19 ottobre) e ai funerali; sono sconsigliati inoltre i viaggi non necessari. 

La Catalogna ha deciso di chiudere tutti i bar e ristoranti della regione per 15 giorni nel tentativo di fermare la nuova ondata di coronavirus.