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Coronavirus

L'emergenza Covid-19 in Italia

Coronavirus, Brusaferro: "I dati regionali vanno letti nella loro interezza"

Il presidente dell'Iss illustra gli indicatori che hanno portato all'ordinanza sulle Regioni. Rezza: "Si lavora su incidenza, Rt e posti letto. Anche una Regione con pochi casi può essere in sofferenza. In Calabria incidenza inferiore, ma Rt molto alto"

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"Oggi siamo in una fase di transizione e rimodulazione in cui ci sono delle ricrescite su cui bisogna intervenire per controllare la diffusione, riportandola a valori più labili o a velocità più controllata in modo tale da poter affrontare i prossimi mesi". Lo ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia per illustrare gli indicatori che hanno portato all'ordinanza sulle Regioni divise in tre colori in base alla scala di rischio che hanno portato all'ordinanza di ieri del ministro Roberto Speranza relativa alle Regioni. 

Obiettivi diversificati a seconda della fase
"Abbiamo obiettivi che possono essere diversificati in funzione della fase; quando il virus è sotto controllo, abbiamo le misure di contenimento che implicano una stretta capacità di tracciamento dei casi; quando i numeri eccedono le capacità di tracciamento, siamo nella fase di mitigazione per interrompere la probabilità di trasmissione". 

Dal 4 maggio cabina di regia in pieno accordo con le Regioni
"Siamo alla 24esima settimana di monitoraggio, dal 4 maggio lavoriamo in pieno accordo con le regioni alla cabina di regia per il monitoraggio dell'andamento dell'epidemia". "Ci sono una serie di strumenti - ha ricordato Brusaferro - che ci aiutano a capire come affrontare il rischio. Con il primo, normato con un decreto del ministero della Salute del 30 aprile, viene istituita la cabina di regia, che fa capo al ministero, per collezionare ed elaborare una valutazione del rischio su base settimanale. E ci dà un'indicazione abbastanza precisa di come viaggia il virus. Il flusso di questi indicatori viene generato nei servizi sanitari regionali e inviato a Iss e ministero, quindi vengono assemblati i dati e vengono poi valutati secondo una dimensione del rischio. Questo viene fatto su base settimanale - ha aggiunto - in stretta collaborazione tra regioni, Iss e ministero. In cabina di regia peraltro ci sono anche 3 rappresentanti delle regioni, da Lombardia, Umbria e Campania".

Dati aggiornati nelle prossime 48 ore
"Non abbiamo dati aggiornati, la cabina di regia li produce su base settimanale, saranno prodotti nelle prossime 48 ore". 

Gli strumenti
Ci sono strumenti che ci aiutano a mitigare il rischio e a cui partecipano anche alcuni rappresentanti delle Regioni, le quali forniscono dei dati assemblati in 'dashboard' che vengono poi valutati nella dimensione del rischio, su base settimanale". "Tutto questo viene fatto con il contributo dell'istituto superiore di sanità, con il dottor Andrea Urbani, il professore Giovanni Rezza, e i tre rappresentanti della conferenza delle Regioni: Umbria, Lombardia e Campania. Questa indicazione settimanale è stata prodotta e condivisa a livello centrale e regionale, grazie alla quale abbiamo censito i valori dell'epidemia.

Secondo queste elaborazioni, di cui l'ultima disponibile è del 25 ottobre, ci ha offerto uno scenario su cui sono state adottate alcune misure recenti. Il flusso di dati che si generano richiede dettagli delle persone che si infettano, in questi giorni sono 30mila, che devono essere lavorati dai dipartimenti di sanità regionali che, c'è chiaramente un tempo per lavorare questi dati e che portano un ritardo rispetto al lavoro da produrre, perché ci danno dove e quando le persone si sono infettate. Gli indicatori che vengono generati dall'elaborazione del flusso di dati sono di processo, di esito e nuovamente di processo, ovvero la capacità di resilienza del sistema regionale in cui si innestano quei dati".

Ogni Regione ha condiviso valutazioni del ministero
Il criterio di valutazione del rischio delle regioni "è la combinazione di scenari di rischio che noi definiamo per decidere le misure, che non dobbiamo inventarci ma vengono definite nei documenti che abbiamo prodotto. Su questa base lo scenario dei giorni scorsi ha classificato un'Italia con alcune regioni a rischio alto, e alcune di queste hanno un problema di stabilita' del dato, altre a rischio moderato. Su questa base ogni regione ha condiviso questo tipo di valutazione e, come avvenuto in tutte queste settimane, ha ricevuto dal ministero una valutazione degli indicatori".

Rezza: "I dati regionali vanno letti nella loro interezza"
"Si lavora su indicatori come incidenza, Rt, occupazione posti letto: se c'è una regione con apparentemente pochi casi e ha alta occupazione delle terapie intensive, quella è una regione in sofferenza. Sono dati che vanno letti nella loro interezza. Dati che fanno riferimento a incidenza, Rt e resilienza". "La Calabria ha un'incidenza inferiore ma un Rt molto alto" e per questo è classificata in rischio alto. Lo ha detto il direttore Prevenzione del dicastero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa di oggi al ministero. "Ecco perché trovo alcune regioni in fasce che non mi aspetterei confrontando i numeri con quelle di altre regioni. Ma non dipende solo dal numero dei casi".