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POLITICA

Bisogna evitare di avere grande epidemia su breve periodo

Coronavirus, Iss: "Misure prese per evitare l'ondata di contagi"

L'Istituto superiore della Sanità in una nota spiega il perché delle misure adottate dal governo: "L'obiettivo del distanziamento sociale è ridurre la velocità di diffusione del virus per spalmare i casi su un arco temporale più ampio e per ridurre la pressione sul sistema sanitario nazionale". Gli scienziati del comitato tecnico scientifico però esprimono perplessità sulla misura adottata

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"Le misure di salute pubblica introdotte in questi giorni hanno lo scopo di evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale che è lo scenario peggiore durante un'epidemia per la sua difficoltà di gestione". Lo sottolinea l'Istituto Superiore di Sanità in un focus pubblicato sul suo sito.

"Nel caso del coronavirus - si legge nel documento - dobbiamo tenere conto, inoltre, che l'Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi. Le misure indicate dalle autorità quindi vanno seguite nella loro totalità".

L'obiettivo del distanziamento sociale, prosegue l'Iss, "soprattutto in una situazione come quella attuale in cui non ci sono interventi farmacologici attuabili, è ridurre la velocità di diffusione del virus, spostando in avanti nel tempo il picco epidemico e riducendone l'altezza, di fatto 'spalmando' i casi su un arco temporale più lungo. Questo porterà benefici riducendo la pressione sul sistema sanitario, che nel caso del Sars-Cov-2 era già stressato dall'impennata dei casi di influenza tipica di questo periodo".

Per misure di distanziamento sociale "si intendono diversi tipi di intervento, che vanno ad aggiungersi ad altri provvedimenti come la promozione di una maggiore igiene delle mani o l'utilizzo di mascherine: i più comuni sono l'isolamento dei pazienti, l'individuazione e la sorveglianza dei contatti, la quarantena per le persone esposte, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro o l'adozione di metodi per lezioni scolastiche/universitarie e lavoro a distanza.

Inoltre vanno anche considerati i provvedimenti che limitano l'assembramento di persone, come le manifestazioni sportive, fino ad arrivare alla restrizione dei viaggi internazionali. Sull'efficacia di questo tipo di misure sono stati condotti diversi studi, molti dei quali condotti su epidemie e pandemie del passato, e generalmente si sono dimostrate efficaci, in misura variabile a seconda del contesto.

In generale si può dire però che l'introduzione di ogni provvedimento viene valutato attentamente, perché ognuna delle misure elencate porta dei costi sociali diretti o indiretti che possono essere molto alti".

I dubbi del comitato scienziati
Non è stato il comitato tecnico-scientifico a proporre al governo la misura della chiusura delle scuole. Gli esperti, a quanto si apprende, avrebbero espresso al contrario dei dubbi sull'opportunità di tale misura, perché non supportata da evidenze scientifiche sulla reale efficacia rispetto al contenimento del virus, se non su tempi molto più lunghi. Dubbi espressi nel parere consegnato al governo ma solo consultivo.