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Coronavirus

La lotta alla pandemia

Vaccini, Curcio: noi a supporto delle Regioni per un'azione omogenea

L'audizione alla Camera del capo della Protezione civile

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Il commissario per l'emergenza e la protezione civile stanno svolgendo un'azione di "assoluto supporto alle regioni" in modo che ci sia una "azione omogenea sul territorio". Lo ha ribadito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio nel corso di un'audizione alla Camera sottolineando che non c'è alcuna volontà di sostituirsi alle Regioni nella campagna vaccinale. Anche perchè "ci sarebbero difficoltà ad intervenire su organizzazioni che sono fortemente territoriali". "Noi - ha sottolineato Curcio - possiamo agire per supportare e migliorare gli standard delle performance" dei vari sistemi regionali. 

Ribadisce dunque il concetto già chiarito a Genova dove ieri accanto al Generale Figliuolo in occasione dell'apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera aveva detto: "A noi interessa che il sistema Paese vada avanti insieme e che ci si vaccini".

Poi ha parlato della Lombardia, dove "i numeri sono ragguardevoli, è la regione che ha vaccinato di più, 85% delle dosi ricevute, la sua performance condiziona molto la campagna nazionale. Vogliono arrivare a 120 mila al giorno su 500 mila totali. Se qualcosa non andasse bene influirebbe negativamente sull'obiettivo nazionale", ha aggiunto, dicendosi "confidente". 

"La Lombardia, dal mio osservatorio, ha un tema collegato all'informatizzazione della struttura alla base delle vaccinazioni. La regione sta modificando l'infrastruttura di prenotazione e domani andremo alla presentazione del nuovo sistema". Più che in altre regioni "il sistema informatico è importante per il gran numero di persone da prenotare, siamo confidenti che il (nuovo) sistema di prenotazione vada, spero, a eliminare le problematiche di organizzazione". 

Sul tema dei "vaccini è necessaria una omogeneizzazione, ne parlerò al commissario" Figliuolo. "Il fine di non sprecare neppure una goccia del vaccino è da perseguire assolutamente. Al di là di indicazioni generali serve secondo me un accordo con le regioni per indirizzare le dosi che restano non al ventenne, ma alla stessa categoria a cui erano destinate. Sennò si creano situazioni che stridono, persone che si mettono fuori e aspettano, meccanismi che fanno perdere la fiducia del cittadino. Se la perdiamo, la campagna non va avanti".