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POLITICA

Diversi i punti controversi del testo

Decreto sicurezza, il Quirinale aspetta il testo: apprezzate le modifiche, ma l'esame sarà attento

Dal Governo si ostenta sicurezza, la firma del capo dello Stato arriverà senza troppe 'obiezioni', anche perché come ha sottolineato lo stesso premier Conte "quando c'è un decreto legge, cortesia vuole che si annuncino prima i contenuti al Quirinale e si anticipi il testo, cosa fatta anche in questo caso".

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I decreti sulla sicurezza - approvati all'unanimità, come sottolineato con soddisfazione, dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini - passano nella mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella che - come prevede la Costituzione - li deve firmare prima di essere pubblicati in Gazzetta ufficiale e diventare così operativi. Ma da indicrezioni che circolano da giorni - ossia da quando una una bozza del decreto era arrivata informalmente al Quirinale - il Presidente della Repubblica avrebbe sollevato alcuni dubbi. Dubbi di cui il governo avrebbe tenuto conto. Ora il Presidente deve vedere se i suoi rilievi sono stati recepiti. Non sarà quindi un giudizio politico quello del presidente della Repubblica, che non può certo intervenire sull'indole del governo, ma strettamente legato alle sue prerogative e sempre nel rispetto della Carta. 

I punti che non avevano convinto Mattarella - sempre secondo idiscrezioni - riguardavano soprattutto la stretta sul diritto d'asilo, garantito all'articolo 10 terzo comma della nostra Costituzione, e la lista lunghissima dei reati che d'ora in avanti potrebbero farlo perdere, oltre ai nuovi criteri adottati per negare la cittadinanza agli stranieri o per revocarla a coloro che l'hanno già ottenuta. Il Capo dello Stato - dopo l'approvazione del Cdm - esaminerà dunque i 44 articoli del decreto sicurezza. Solo dopo averli letti con attenzione deciderà se firmare il dl. L'apprezzamento dell'inquilino del Quirinale per le "limature" apportate non significa infatti un 'sì' a prescindere. Gli uffici del Colle sono pronti ad esaminare con dovizia il testo, anche se quello che trapela è che almeno sulle prerogative di necessità e urgenza, proprie di un decreto, Mattarella chiuderà un occhio.

Dal Governo si ostenta sicurezza, la firma del capo dello Stato arriverà senza troppe 'obiezioni', anche perché come ha sottolineato lo stesso premier Conte "quando c'è un decreto legge, cortesia vuole che si annuncino prima i contenuti al Quirinale e si anticipi il testo, cosa fatta anche in questo caso". Insomma, la materia è nota anche nel palazzo dei Papi. L'interlocuzione tra governo e presidenza della Repubblica è  stata infatti serrata e a tratti intensa, condotta in prima persona dallo stesso Salvini, tanto da essere stata definita "al livello massimo". Ora quindi manca solo la firma, senza tirare per la "giacchetta il presidente della Repubblica", ha promesso Conte.