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POLITICA

Ministro esteri italiano: "Sul 5G condividiamo preoccupazioni"

Di Maio a Pompeo: "I dazi ci preoccupano. Difenderemo con tutte le nostre forze il Made in Italy"

Pompeo: "Vino e parmigiano potrebbero essere nel mirino".  Domani, terzo ed ultimo giorno della visita in Italia, il capo della diplomazia statunitense sarà a Pacentro, in Abruzzo, paese di cui sono originari molti della famiglia del segretario di Stato americano

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"I dazi ci preoccupano molto. Le aziende italiane hanno bisogno di certezze". Così il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio durante la conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato americano Mike Pompeo a Villa Madama, a Roma. E a tal proposito ha ricordato: "Difenderemo le nostre imprese, il made in Italy, le nostre eccellenze. Non faremo sconti, metteremo le nostre forze per aumentare la capacità di esportare e non diminuire le esportazioni". Pompeo ha sottolineato che "l'Italia è un Paese sovrano" ma ha avvertito che "la Cina ha un approccio predatorio negli scambi commerciali, negli investimenti ed è quindi una minaccia comune" per i nostri Paesi. 

Pompeo: "Vino e parmigiano potrebbero essere nel mirino"
E non suonano rassicuranti le parole del Segretario di Stato in una intervista televisiva. Vino e parmigiano potrebbero entrare nel mirino dei dazi Usa, dice Pompeo.  Quanto alla decisione di oggi del Wto, il Segeratrio di Stato ha aggiunto: "E' quella che ci aspettavamo".

"Noi siamo alleati degli Stati Uniti e con loro condividiamo le preoccupazioni su determinate infrastrutture strategiche, come il 5G - ha detto a sua volta Di Maio - Spero che in futuro si possano anche rafforzare gli accordi tra Italia e Stati Uniti per mettere in sicurezza le nostre infrastrutture strategiche. Non abbiamo nessuna intenzione di partecipare a operazioni per accordi commerciali che possano ledere la sovranità dell'Italia".

"Poi affrontando la spinosa questione della Libia - altro argomento al centro dei colloqui -  ha ribadito "l'importante ruolo degli Usa". Ed ha sottolineato che è "necessario lavorare insieme per il cessate il fuoco". Pompeo ha pienamente concordato su questa linea: "La soluzione non può che essere politica e lavoreremo per convincere in tal senso tutti i nostri partner".

Quanto all'escalation delle tensioni con l'Iran "si conviene sul fatto che la soluzione dal punto di vista italiano deve favorire una de-escalation, che non significa però essere neutrali in una situazione che genera tensioni" ha puntualizzato il ministro degli esteri italiano. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha ringraziato inoltre l'Italia per le sanzioni alla Russia, "finchè la situazione non cambia".

Dopo il punto stampa, i due si intratterranno per una colazione. Il programma del segretario di Stato americano proseguirà nel pomeriggio con una visita al Colosseo e poi al Museo di Villa Borghese. Poi alle 17.30 è previsto un incontro con i dipendenti delle tre sedi diplomatiche Usa a Roma e le loro famiglie. Domani, terzo ed ultimo giorno della visita in Italia, il capo della diplomazia statunitense sarà a Pacentro, paese dell'Abruzzo da cui proveniva parte della famiglia del segretario di Stato italoamericano.

Ucrainagate. Pompeo: "Risponderemo ma non tolleriamo intimidazioni"
"Le domande poste a noi violano in maniera profonda la separazione dei poteri. Risponderemo al nostro obbligo costituzionale ma in modo che siano in linea con il sistema americano e non tollereremo intimidazioni". Lo ha detto Pompeo in conferenza stampa con Di Maio a Villa Madama. Pompeo ha commentato così la richiesta di informazioni fatta al dipartimento di Stato per il cosiddetto 'Ucrainagate'.