MONDO
Il Ministro degli Esteri sulla situazione in Libia
Gentiloni: "I 150 rapiti in Libia? Al momento non è una notizia che si possa confermare"
Commento in tv del ministro Gentiloni a proposito del rapimento di 150 persone in Libia. "Al momento non è una notizia che si possa confermare".
"Al momento non è una notizia che si possa confermare. Siamo in un momento delicatissimo in Libia in cui si accavallano notizie di ogni genere, e questa specifica credo che non abbia fondamento".
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, alla trasmissione piazza pulita di La7, rispondendo a una domanda sugli attacchi dell'Isis nell'area petrolifera dell'est e sul sequestro di 150 persone riferito da una fonte della sicurezza citata dai media libici.
Le minacce all'Italia
"Stiamo lavorando per creare una graduale stabilità e credo che questa sia l'unica risposta": ha sostenuto Gentiloni, alla trasmissione "Piazzapulita" di La7, alla luce delle minacce odierne lanciate da al Qaeda nel Maghreb islamico contro l'Italia e il suo impegno in Libia. A questo proposito, il capo della diplomazia si è detto certo che l'Italia "contribuirà e avra' un ruolo di coordinamento dei Paesi coinvolti nel dare una mano al governo libico". L'accordo raggiunto in Marocco tra le parti libiche, "è molto fragile" ma "se riusciremo a consolidarlo ci darà un interlocutore, abbiamo bisogno di un governo con cui ragionare di come colpire il terrorismo".
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, alla trasmissione piazza pulita di La7, rispondendo a una domanda sugli attacchi dell'Isis nell'area petrolifera dell'est e sul sequestro di 150 persone riferito da una fonte della sicurezza citata dai media libici.
Le minacce all'Italia
"Stiamo lavorando per creare una graduale stabilità e credo che questa sia l'unica risposta": ha sostenuto Gentiloni, alla trasmissione "Piazzapulita" di La7, alla luce delle minacce odierne lanciate da al Qaeda nel Maghreb islamico contro l'Italia e il suo impegno in Libia. A questo proposito, il capo della diplomazia si è detto certo che l'Italia "contribuirà e avra' un ruolo di coordinamento dei Paesi coinvolti nel dare una mano al governo libico". L'accordo raggiunto in Marocco tra le parti libiche, "è molto fragile" ma "se riusciremo a consolidarlo ci darà un interlocutore, abbiamo bisogno di un governo con cui ragionare di come colpire il terrorismo".