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ECONOMIA

Ilva, MIttal: siamo qui per restare: Landini chiede intervento Cassa depositi e prestiti

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Mittal intende occuparsi "seriamente" di lavoro all'Ilva. Lo ha detto il CEO Europa Aditya Mittal a Cernobbio". "Occorre gestire correttamente il rapporto con tutti gli stakeholder", termine che indica gli azionisti, i fornitori, i dipendenti e i cittadini residenti nel territorio, ha aggiunto. "L'industria dell'acciaio  strategica ed  molto importante per una comunità - sottolinea - perché ha un impatto sull'ambiente e sull'occupazione molto rilevante e noi ci prendiamo questa responsabilità molto seriamente".      

  L'Ilva - ha aggiunto Mittal - "sicuramente ha sofferto moltissimo nel corso degli ultimi anni", un periodo che per l'acciaieria di Taranto e' stato "molto difficile per via delle incertezze sul suo futuro, per via dell'operatività che non e' migliorata, anzi, c'e' stato un declino della produzione su base annuale". "Ancora piu' importante - ha sottolineato - è che abbiamo visto una comunita' che ha fortemente e lungamente sofferto per via dei problemi ambientali che conosciamo. C'e' stato un negletto non rispetto ambientale per tutte le comunita' in cui si trova l'Ilva, quindi il nostro lavoro come nuovi investitori è, prima di tutto, di migliorare queste condizioni, come possiamo noi gestire un business in maniera adeguata e giusta, come possiamo assicurare che ci occupiamo di tutti gli stakeholder, come possiamo assicurare di occuparci di tutto, a partire dall'ambiente".

  Intanto dopo il consiglio di fabbrica che si è tenuto oggi  i sindacati chiederanno che ai prossimi confronti sull'Ilva al Mise sia coinvolto anche il Comune di Taranto. Lo si apprende da fonti comunali dopo l'incontro che stamattina, all'esterno dell'Ilva, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha avuto con una rappresentanza di lavoratori e sindacalisti. Ieri mattina il sindaco si era recato dai lavoratori in sciopero fermandosi al presidio davanti alla portineria del tubificio.   "ArcelorMittal e Governo abbiano ben chiaro che i lavoratori e il sindacato non permetteranno ulteriori rinvii in termini di garanzie ambientali, occupazionali e di diritto per il futuro, rifiutando logiche di possibili 'scambi' sulle modalità e le tempistiche del risanamento ambientale legato alla salute dei lavoratori e della comunit tarantina e ionica". Si conclude cos il documento unitario del Consiglio di fabbrica dello stabilimento Ilva di Taranto, che si  riunito oggi aprendo l'incontro con un minuto di silenzio per ricordare le vittime sul lavoro.   "Il piano che  stato presentato" per l'Ilva "non  sostenibile" e "al governo chiediamo di fare fino in fondo la sua parte". Lo dice - in un'intervista a La Stampa - il segretario confederale Cgil Maurizio Landini.    "Come ha fatto Macron e come hanno fatto Germania e Stati Uniti - prosegue -, il governo deve difendere gli interessi del Paese. Che in questo momento sono anche avere un'industria siderurgica degna di questo nome".    Si  è proposto di riaprire il procedimento di vendita dell'Ilva e inserire Cassa Depositi e Prestiti nella compagine. Che ne pensa? "Dico di sì - risponde Landini -. A questo punto, sarebbe molto importante che Cdp entrasse nella società, anche come elemento di garanzia degli investimenti e di chiarezza sugli impegni. Sarebbe una scelta intelligente, anche a tempo: qui c' un gruppo che ha dimostrato qualche problema di attendibilità".