MONDO
Washington
Impeachment, cominciata prima udienza al Senato
Con una preghiera pronunciata da un pastore e il giuramento dei senatori alla bandiera americana, è cominciata al Senato americano la prima udienza del processo d'impeachment contro il presidente Donald Trump, il terzo nella storia.
Tra dem e repubblicani è già scontro frontale. Al centro della battaglia la controversa mozione presentata dal leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, che mira ad un processo rapido come auspicato da Trump e possibilmente senza nuovi testimoni e documenti.
Repubblicani bloccano istanza nuove prove
I repubblicani bloccano, almeno per ora, la richiesta dei democratici di introdurre nuove prove nel processo contro Donald Trump. La mozione per mettere al voto gli emendamenti proposti dal leader dem al Senato Chuck Schumer, finalizzati a citare testimoni e acquisire documenti, è stata bocciata dai 53 senatori del Grand Old Party. A favore i 47 senatori dem, che però avevano bisogno di 51 voti.
Dopo le critiche dei democratici che hanno accusato i repubblicani di voler condurre il processo contro Donald Trump di notte "nella speranza che gli americani non lo seguissero", il leader del Senato, Mitch McConnell, senza grandi clamori ha cambiato una delle regole più controverse.
Ora l'accusa prima, e la difesa dopo, avranno 24 ore spalmate su tre giorni per presentare i propri argomenti. Nel documento originariamente presentato i giorni erano due, cosa che avrebbe portato necessariamente le udienze a protrarsi nel cuore della notte.
Secondo fonti citate dalla Cnn, anche alcuni senatori repubblicano avrebbero espresso a McConnell la loro perplessità per queste lunghe sedute notturne.
Tra dem e repubblicani è già scontro frontale. Al centro della battaglia la controversa mozione presentata dal leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, che mira ad un processo rapido come auspicato da Trump e possibilmente senza nuovi testimoni e documenti.
Repubblicani bloccano istanza nuove prove
I repubblicani bloccano, almeno per ora, la richiesta dei democratici di introdurre nuove prove nel processo contro Donald Trump. La mozione per mettere al voto gli emendamenti proposti dal leader dem al Senato Chuck Schumer, finalizzati a citare testimoni e acquisire documenti, è stata bocciata dai 53 senatori del Grand Old Party. A favore i 47 senatori dem, che però avevano bisogno di 51 voti.
Dopo le critiche dei democratici che hanno accusato i repubblicani di voler condurre il processo contro Donald Trump di notte "nella speranza che gli americani non lo seguissero", il leader del Senato, Mitch McConnell, senza grandi clamori ha cambiato una delle regole più controverse.
Ora l'accusa prima, e la difesa dopo, avranno 24 ore spalmate su tre giorni per presentare i propri argomenti. Nel documento originariamente presentato i giorni erano due, cosa che avrebbe portato necessariamente le udienze a protrarsi nel cuore della notte.
Secondo fonti citate dalla Cnn, anche alcuni senatori repubblicano avrebbero espresso a McConnell la loro perplessità per queste lunghe sedute notturne.