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POLITICA

Si cercano partner economici

Letta in missione negli Emirati: "La crisi è superata, investite in Italia"

Viaggio nel Paesi del Golfo Persico per il premier. Primo obiettivo: rilanciare all'estero il "Made in Italy". Attacco a Grillo: "È paradossale non dare un'immagine di credibilità"

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Letta in un'intervista televisiva
"Investite in Italia che offre opportunità: la crisi è superata". E' quanto ha sottolineato il
premier Enrico Letta in una intervista ad Al Arabiya, nel corso della seconda giornata di missione nel Golfo che lo vede, negli Emirati, impegnato in una serie di colloqui istituzionali e con i fondi sovrani. Il "principale obiettivo della visita - ha spiegato - è presentare l'Italia e le sue nuove opportunità per gli investitori". Il piano di privatizzazioni
italiano è "ambizioso" e dopo anni di crisi i "mercati sono pronti" per accoglierlo, ha poi detto il premier, ricordando che l'obiettivo "è quello di tagliare il debito" ma anche "attrarre investimenti".

Parole d'ordine: stabilità e credibilità
La stabilità e la credibilità dell'Italia sono "la carta da giocare": un poker d'assi per attrarre investimenti e rilanciare crescita e lavoro. Una carta che non può andare persa: dare ancora una volta l'immagine di un'Italia non credibile, allontanerebbe gli investitori di cui il Paese ha bisogno. Mentre sbarca nel Golfo per una missione di quattro giorni per "attrarre investimenti", il premier Enrico Letta lancia così un messaggio inequivocabile a casa. A un clima politico infuocato che non aiuta, è il ragionamento del presidente del Consiglio, che non lesina bacchettate. A cominciare da quelle dirette ai pentastellati: non potete bloccare la democrazia che in "Italia esiste e ha le sue regole per garantire maggioranza e opposizione". Un'opposizione che, rimarca il premier, non può permettersi di bloccare "aula e commissioni". Che non può proporre l'impeachment sul Capo dello Stato "senza motivazioni". Perché in gioco non c'è solo la stabilità interna.

L'Italia ha bisogno di credibilità
Ma anche e soprattutto l'immagine "del nostro Paese" che ha bisogno di "credibilità" per attrarre investimenti, crescere e creare lavoro. Ed è per questo che, nonostante la complicata situazione interna, il premier è volato negli Emirati, per fare tappa poi in Qatar e Kuwait, accompagnato da molte imprese tricolori. "Sono qui per presentare 'Destinazione Italia', per attrarre investimenti in molti settori". E fra questi c'è anche Alitalia, che "è tra i temi privilegiati" nei colloqui negli Emirati nel solco di quella possibile alleanza, da tempo sul tavolo, con Ethiad. La compagnia di bandiera per il governo è un asset strategico e dopo l'aumento di capitale del dicembre scorso che le consente di operare in sicurezza ora deve fare il passo successivo, un partner e un network internazionale.

Il premier a caccia di investimenti
"Se non diamo un'immagine di stabilità e credibilità gli investitori non vengono. Sarebbe paradossale se ci presentassimo con un'Italia ancora instabile", rimarca così ancora una volta il premier, che nel Golfo porta in valigia anche il pacchetto privatizzazioni, già operativo. Presentando agli investitori anche un altro tassello in via di definizione. Quello della governance degli enti pubblici. Nuove regole, quelle portate in Consiglio dei ministri, affinché incarichi rilevanti siano accompagnati dall'esclusività. Un passaggio su cui auspica una "accelerazione dei tempi". E parta anche alla luce del "caso" del presidente dell'Inps Mastrapasqua, che Letta non dimentica di ringraziare per il lavoro fatto ma che ha compiuto, con le dimissioni annunciate, la "scelta giusta, saggia", mostrando di aver "colto l'iniziativa del governo". Letta si immerge così nella sua missione nel Golfo, tra incontri con emiri, premier e rappresentanti dei governi, puntando ai capitali di tre dei Paesi più dinamici della regione e ai loro ricchissimi fondi sovrani.

I prossimi appuntamenti del governo
Da attrarre verso l'Italia. Ma guarda anche alle opportunità delle imprese italiane nella regione, in settori tradizionali come il petrolio ma anche nelle infrastrutture, costruzioni e trasporti. Con un occhio a Expo 2015 e uno a quello del 2020 di Dubai e ai mondiali di calcio 2022 in Qatar. Occasioni dove le imprese del "Made in Italy" possono giocare una partita. Senza dimenticare, nei suoi incontri, la politica estera con attori chiave in molti scenari internazionali, dalla Siria all'Egitto e l'Iran. Anche in vista del ruolo di presidente Ue che lo attende dal primo luglio prossimo.

Accordo tra Expo
E' stato firmato a Dubai un accordo di collaborazione tra Expo Milano 2015 e Expo Dubai 2020, alla presenza del premier Enrico Letta in missione nel Golfo. L'intesa, la prima tra due esposizioni universali, anticipaun accordo formale e stabilisce la cornice per un'azione congiunta delle città che ospiteranno le prossime edizioni dell'evento internazionale. Tre le principali aree di collaborazione: la partecipazione di Dubai 2020 a Expo 2015 di Milano, la condivisione di conoscenze, competenze ed esperienze sui processi di organizzazione dell'esposizione e il supporto nella gestione e nel reclutamento delle risorse umane.

"E' un accordo molto significativo che apre importanti prospettive in vista di Dubai 2020 e conferma il grande interesse degli Emirati per il made in Italy e la tecnologia del nostro Paese", ha commentato il primo ministro italiano dopo la firma del Memorandum of understanding, sottoscritto dal commissario unico per Expo Milano, Giuseppe Sala e dallo sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, ceo di Expo Dubai 2020. "Il memorandum rappresenta un punto di svolta nella storia delle esposizioni universali", commenta in una nota Sala sottolineando che "grazie alla mutua collaborazione tra Milano e Dubai si creerà una sorta di continuum tra le due edizioni dell'evento