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POLITICA

Di Maio: opinioni diverse, alla fine sintesi

Manovra, Conte: accordo completo nella maggioranza. Intesa al vertice di Palazzo Chigi

Il presidente del Consiglio: abbiamo fatto un buon lavoro, siamo soddisfatti. No tasse su auto aziendali, 3 miliardi a famiglie, rinvio per sugar e plastic tax

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Il presidente del Consiglio alla fine del vertice a Palazzo Chigi, ieri sera, ha incontrato i giornalisti ed ha annunciato che sulla manovra c'è un accordo completo nella maggioranza. "Oggi abbiamo lavorato sui dettagli". "È un incontro per ragguagliare voi giornalisti e i cittadini: abbiamo lavorato oggi e ieri per mettere a punto gli ultimi dettagli del ddl di bilancio. Abbiamo un quadro completo" che, "ferme restando le prerogative del parlamento", segna un'intesa "nella maggioranza" ha detto Giuseppe Conte.

"Nessuno può definire questa manovra, la manovra delle tasse: sarebbe una menzogna. Ringrazio le forze di maggioranza e opposizione per il lavoro svolto giorno e notte. C'era piena consapevolezza quando ha preso vita il Governo, delle difficoltà che avremmo dovuto affrontare", ha detto Conte.

"Abbiamo ritenuto opportuno e saggio ridurre impatto dell'85%" della plastic tax e rinviarla "al primo luglio". Sulla sugar tax "abbiamo deciso che è più giusto farla dal primo ottobre", ha detto il presidente del Consiglio spiegando che così le imprese "avranno tutto il tempo per rielaborare le linee produttive e le strategie imprenditoriali".  "Abbiamo azzerato la tassa sulle auto aziendali", ha detto inoltre.

"Abbiamo lavorato intensamente e abbiamo fatto un lavoro con risultati molto interessanti. Daremo più soldi alle famiglie, con il fondo per le famiglie numerose, e a tutti i cittadini perché distribuiremo ben 3 miliardi di superbonus a consuntivo 2020. Per il solo fatto di utilizzare pagamenti digitalizzati, con un pagamento pressoché zero o comunque ridotti di commissioni, ci sarà la possibilità di vedersi restituire ben 3 miliardi alla Befana. Abbiamo eliminato il superticket, ridotto il cuneo fiscale, incrementato il fondo per la disabilità". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a palazzo Chigi sulla manovra. "Il green new deal lo predichiamo ma ci prodighiamo anche per seguirlo", ha aggiunto.

Gualtieri: trovare risorse lavoro intenso
"Trovare la quadra sulle risorse è stato un lavoro molto intenso, ma corale, che di fronte agli obiettivi comuni che ci eravamo dati abbiamo trovato soluzioni positive". Lo dice il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, dopo il vertice di maggioranza sulla manovra.

"Ires su concessionari ma solo per trasporti"
"Abbiamo fortemente ristretto la platea" dei concessionari ai quali si applicherà l'aumento dell'Ires: "riguarderà solo i concessionari dei trasporti. La riduzione della platea serve a limitare l'impatto di questa misura sui cittadini" ha aggiunto il ministro dell'economia Gualtieri.

"Obiettivo resta azzerare clausole"
Le clausole di salvaguardia sulla manovra "le riduciamo" e "l'obiettivo resta di azzerarle", ha concluso Gualtieri, rispondendo a chi gli chiede degli aumenti di accise previsti a partire dal 2021 come copertura per la revisione delle microtasse. Si tratta, ha spiegato il ministro, di un aumento minimo ma nel complesso le clausole vengono ridotte e l'impegno del governo, ha ribadito, resterà quello di "azzerarle".

Conte: con Mattarella aggiornamento anche su manovra
"Era un colloquio già programmato: nessuna urgenza, il confronto rientra nelle abitudini che abbiamo con il Capo dello Stato, quello di aggiornarci ogni tanto. Tenete presente che in questi giorni c'è stato anche il summit Nato, poi certo c'è stato anche un rapido aggiornamento sullo stato della manovra ma nessun accento sulla tenuta della maggioranza". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte.
 
Conte: in dirittura finale, poi tavolo riforme
"Non vediamo l'ora di portare la manovra in dirittura finale d'arrivo, poi siamo tutti desiderosi di metterci intorno a un tavolo per portare avanti una serie di riforme programmatiche". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa dopo il vertice sulla manovra a Palazzo Chigi spiegando che il governo ha "in cantiere tante altre riforme". "Questo Paese - ha aggiunto - deve recuperare il ritardo e camminare speditamente in questa direzione, tutte le forze politiche sono d'accordo". 

Trovata la quadra sulla manovra
Se ne sono dette di tutti i colori, sono arrivati vicinissimi al punto di non ritorno, ma alla fine la maggioranza ha trovato la quadra sulla manovra. È una 'non-vittoria' per tutti, perché la Plastic tax scende a 0,49 centesimi di euro per chilogrammo e scatterà da luglio 2020, mentre la sugar tax slitterà semplicemente a ottobre del prossimo anno. Il bicchiere, dunque, è mezzo vuoto per Italia viva, che aveva chiesto la cancellazione delle due imposte di scopo, battendo i pugni sul tavolo fino addirittura a minacciare di abbandonarlo. Stesso risultato anche per il Movimento 5 Stelle che incassa i suoi temi anche se in forma ridotta (e propone di aumentare la tassazione sui giochi per incrementare il fondo per equiparare gli stipendi dei vigili del fuoco a quelli delle forze dell'ordine ordinamentali), mentre il Pd è costretto a cedere alle richieste degli ex compagni di partito, ma almeno conserva il taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente. Ci sono volute, però, circa 30 ore di vertici, botta e risposta al veleno, mediazioni e rospi ingoiati prima di arrivare all'intesa, di cui il premier Giuseppe Conte ha subito informato il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

La bagarre è scoppiata sulle risorse, quando nella discussione il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato di aver trovato altri 400 milioni. Un 'tesoretto' che ha fatto subito gola a tutti, soprattutto a Italia viva che ha chiesto di spostarli sull'abolizione delle tasse di scopo. Una soluzione che non ha mai convinto il Pd, al punto da ingaggiare un botta e risposta mediatico al veleno con gli ex compagni di partito: "Italia Viva ai lavoratori italiani preferisce le multinazionali delle bibite gassate, come la Coca Cola. Non vuole diminuire le tasse sul lavoro ma pensa solo a togliere la Sugar Tax, per favorire società per azioni che non hanno sede neanche in Italia". Un'accusa irricevibile per Teresa Bellanova. La capodelegazione di Iv, infatti, non ci ha messo molto a replicare: "Dividere i lavoratori è da miserabili". Così è toccato al viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, ribattere accusando gli alleati di governo di aver proposto "di togliere 250 milioni dal taglio del cuneo fiscale per i lavoratori e destinarli alla riduzione di plastic e sugar tax". La controreplica è arrivata puntuale da Luigi Marattin: "Nel Pd hanno una visione sovietica dell'economia".

Sembrava il prologo a una nuova crisi di governo, con Renzi pronto a evocare le urne mentre il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando,  assicurava che Plastic e sugar tax non sarebbero uscite dalla manovra sono apparse la conferma che di lì a poco qualcosa di grosso sarebbe successo. E in effetti il rischio è stato corso, perché la tensione era altissima a Palazzo Chigi, al punto che - raccontano fonti di maggioranza - Bellanova avrebbe detto ai colleghi: "Se non ci sono le modifiche che chiediamo, il governo ha un problema e si chiama Matteo Renzi". Come spesso accade in politica, poi, la mediazione è riuscita a riportare lo scontro a una dialettica più accettabile e la proposta di ridurre le tasse di scopo facendone slittare l'entrata in vigore ha sbloccato il pericoloso impasse. Come si suol dire: se tutti sono un po' scontenti dell'accordo, è un buon accordo. Ora l'intesa verrà messa nero su bianco e presentata sotto forma di emendamento del governo in commissione Bilancio al Senato, dove verranno recepite anche le proposte di modifiche della Camera per un insolito esame unico della legge di Bilancio, che il governo vorrebbe approvare in soli due passaggi parlamentari. In cui, però, l'opposizione annuncia battaglia durissima con un centrodestra a tre punte (Berlusconi-Meloni-Salvini) unito e determinato. Sarà un ottimo banco di prova per la maggioranza che, seppur litigiosa, dà comunque segnali di poter reggere l'onda d'urto.