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MONDO

Lo scrive il quotidiano 'Economic Times'

Marò, stampa indiana: "Uccisero con premeditazione". Indiscrezioni sul rapporto del Nia

Una fonte del giornale parla del rapporto accusatorio dell'agenzia che sarebbe già scritto ma non ancora depositato a causa del nodo sulla giuridsizione del caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Nessuno spazio all'ipotesi dell'errore: "I due sarebbero stati inesperti, impossibile sbagliare sparando da distanza così ravvicinata".

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Roma
"I due marò italiani hanno commesso un omicidio premeditato sparando da 125 merti di distanza". Il quotidiano indiano Economic Times sceglie questo titolo per un'anticipazione del rapporto accusatorio della National Investigation Agency che sembra riproporre la tesi secondo cui Massimiliano Latorre e Salvatore Girone spararono premeditatamente ai due pescatori della Saint Antony, Valentine Jelestine e Ajesh Binki. 

Le indiscrezioni sul rapporto della NIA
Il report, secondo quanto scrive l'Economic Times, confuterebbe l'ipotesi di un errore di valutazione da parte del tam della Enrica Lexie. "La NIA - si legge sul giornale - sostiene di avere le prove che i due fucilieri utilizzarono una forza letale senza provocazione alcuna e che non avevano ragioni per ritenere che l'unità che si stava avvicinando a loro avesse pirati a bordo". Secondo il quotidiano il rapporto contenente le accuse sarebbe già pronto ma non ancora depositato perchè l'Italia contesta l'autorità della NIA sul caso.

La fonte: "Spari a 125 metri, impossibile scambiarli per pirati"
"I fucilieri di Marina - ha insistito l'anonimo responsabile della NIA - hanno commesso un omicidio indiscutibile, hanno sparato contro un peschereccio senza alcuna provocazione e senza alcuna reale indicazione che si trattasse di una unità di pirati". E rincara la dose aggiungendo violazioni alle disposizioni dell'Organizzazione Internazionale Marittima (IMO) in materia di pirateria: nessun colpo di avvertimento né mini-razzi ai due pescatori indiani "che mai utilizzarono armi". 

Latorre e Girone "alle prime armi"
Secono l'uomo della NIA l'agenzia avrebbe appreso che i due fucilieri sarebbero stati alle prime armi, alla loro prima missione antipirateria e "apparentemente non addestrati a sufficienza per gestire questo tipo di problemi". 

La posizione italiana
L'Italia contesta la giurisdizione sul caso dei due fucilieri della NIA e anche, a monte, l'ipotesi dell'omicidio: si tratterebbe di un errore da parte del team di sicurezza della Enrica Lexie. Ora il nodo giuridico, a tre anni dall'incidente nelle acque di fronte al Kerala, è nelle mani della Corte Suprema.