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MONDO

"Naufraghi allo stremo"

Sea Watch davanti al porto di Lampedusa, attracco previsto in serata

La Ong infrange il divieto di ingresso nel territorio italiano per far approdare a Lampedusa i 42 migranti da quasi due settimane sulla nave tedesca che li ha soccorsi. Salvini: "Pronti a bloccare qualsiasi tipo di illegalità". Ue: contatti con Stati membri per ricollocamenti

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"Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo".

Così la comandante della Sea Watch, Carola Rackete. In 14 giorni, lamenta la ong, "nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l'Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta". 

Una motovedetta della Guardia di Finanza partita da Lampedusa ha intimato l'alt alla Sea Watch a circa 12 miglia dalla costa. L'imbarcazione dell'Ong non si è fermata e ha continuato a navigare.

Forze dell'ordine al porto
La nave Sea Watch è quindi arrivata a poca distanza dal porto, a circa 3 miglia dalla costa. La nave della ong, con a bordo 42 migranti, è stata abbordata da una motovedetta della guardia di finanza. Una motovedetta della Guardia costiera gira intorno alla nave, ad alcune decine di metri di distanza.

"Gdf a bordo"
Aggiornamento dalla Sea Watch 3: la Guardia di finanza è salita a bordo. "Hanno controllato i documenti della nave e i passaporti dell'equipaggio", spiega la comandante Carola Rackete, "e ora stanno aspettando istruzioni dai loro superiori". E ancora: "Siamo fuori dal porto di Lampedusa, ma spero vivamente che i migranti possano scendere al più presto".

Attracco previsto in serata
Dovrebbe attraccare a Lampedusa in serata, appena sarà partito il traghetto diretto a Porto Empedocle. L'unico approdo possibile, viste le dimensioni dell'imbarcazione, è il molo commerciale. Sul molo ci sono una decina tra poliziotti e carabinieri. Non è escluso, però, che i 42 migranti a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra.

In serata, prima del Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio Conte, i ministri Salvini e Moavero Milanesi hanno avuto un confronto di aggiornamento sul caso Sea Watch 3.

Lo fanno sapere fonti di Palazzo Chigi. Si apprende che "all'esito del confronto, dopo aver preso atto della violazione, da parte della nave, del provvedimento di
divieto di ingresso nelle acque territoriali emesso dal ministro degli Interni in data 15 giugno u.s., di concerto con il ministro della Difesa e con il ministro delle Infrastrutture, e dopo avere preso atto del passo formale compiuto dall'Ambasciatore italiano all'Aja nei confronti del governo dei Paesi Bassi, di cui la nave batte bandiera, hanno concordato di proseguire nelle iniziative formali volte a verificare l'eventuale  condotta omissiva di detto Governo".

Salvini: "Olanda se ne faccia carico"
"Il governo olandese non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile: avevo già scritto al mio omologo olandese, e ora sono soddisfatto che l'Ambasciatore d'Italia all'Aja stia facendo un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. L'Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l'Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso della nave Sea Watch, giunta a Lampedusa.

"Germania tace su capitana Sea Watch?"
Il vicepremier Salvini, inoltre in una conferenza stampa al Viminale, a proposito della capitana della Sea Watch Carola Rackete ha detto: "Mi domando come possa il governo tedesco permettere a una di dire 'sono nata bianca, ricca e tedesca' e me ne frego delle leggi italiane". 

"Perché non c'è ordine di arresto?"
Sulla Sea Watch "c'è un'evidente flagranza di reato. Cosa aspetta qualcuno ad emettere un ordine di arresto?". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Secondo il ministro la Sea Watch 3 "ha commesso due reati: il primo entrando in acque italiane andando contro il provvedimento firmato da me e dai miei colleghi Trenta e Toninelli che negava il transito alla nave; il secondo con il rifiuto a fermarsi all'alt intimato dalla Guardia di finanza. È come se uno non si fermasse davanti ad un blocco stradale; in questo caso viene subito arrestato. Mi auguro che chi di dovere intervenga su questi fuorilegge".

"Se Ue sorda non identifichiamo migranti"
"L'Ue si fa viva solo quando c'è da batter cassa. Non vorrei ricorrere a non identificare i migranti che sbarcano in Italia così che se ne possano tranquillamente andare in altri Paesi europei". Lo ha detto il ministro dell'interno Matteo sul caso Sea Watch. 

"Pronti a bloccare illegalità"
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Siamo pronti a bloccare qualunque tipo di illegalità".


"Capitana sbruffoncella" 
"Schiero la forza pubblica", ha detto il vicepremier Salvini per avvertire la Capitana della Sea Watch Carola Rackete, rea di aver diretto la nave verso il porto di Lampedusa. "Una sbruffoncella che fa politica sulla pelle delle persone. Ma chi sbaglia paga, questa è una nave fuorilegge. La bloccheremo con ogni mezzo lecito", ha detto Salvini in una veemente diretta Facebook. Il ministro ce l'ha anche con l'Europa: "Olanda e governo tedesco ne risponderanno", ha detto richiamando il fatto che la nave batte bandiera olandese mentre la Ong è tedesca. "Pretendiamo dignità e rispetto come Italia. E vale anche per le presunte infrazioni economiche e multe".

Con Sea Watch si schierano il Pd, le associazioni e la Sinistra. Graziano Delrio guida una delegazione di deputati dem a Lampedusa. Sul posto ci saranno anche Nicola Fratoianni e Riccardo Magi. 

Ong: "Nessuna istituzione europea vuole prendersi la responsabilità" 
"Nessuna istituzione europea vuole prendersi la responsabilità e sostenere la dignità al confine dell'Europa nel Mediterraneo. Questo è il motivo per il quale ci siamo assunti la responsabilità per conto nostro. Entriamo nelle acque italiane dato che non è rimasta più nessuna altra opzione per assicurare la sicurezza dei nostri ospiti, i cui diritti fondamentali sono stati violati per un tempo sufficientemente lungo", ha detto Johannes Bayer, presidente della Sea Watch. "Le garanzie dei diritti umano non deve essere condizionata ad un passaporto o ad alcuna negoziazione Ue: devono essere indivisibili", ha aggiunto. 



Si attendeva la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che ieri, però, ha detto no alla richiesta di sbarco, ma questo non ha cancellato il progetto. Si evince dall'appello lanciato dalla Ong: "Se il nostro capitano Carola porta i migranti soccorsi in un luogo sicuro, come previsto dalla Legge del mare, deve affrontare multe salate in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani e dona al fondo di assistenza legale Sea Watch". 

Portavoce Sea Watch: "A bordo tutte persone vulnerabili"
"Nella sua contraddittoria decisione la Corte auspica che lo Stato italiano assicuri l'assistenza necessaria a tutte le persone vulnerabili per età o stato di salute. Sono 42: Tutte, secondo la valutazione del Comandante che ha su di esse la piena responsabilità legale e morale". Così, Giorgia Linardi, portavoce di Sea watch, dopo la decisione della Corte di Strasburgo.


Fico:"Chiudere i porti non penso sia la soluzione"
"Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell'immigrazione. Servono regole certe, criteri giusti, corresponsabilità europea. A Lampedusa arrivano 100 migranti mentre la Sea Watch è al largo. L'Italia è assolutamente in grado di gestire il salvataggio di quelle persone e la battaglia vera deve farla in Europa per la revisione del regolamento di Dublino. Bisogna far comprendere che la gestione dei migranti in mare, che devono essere salvati sempre senza se e senza ma, deve essere comune". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, in un'intervista al quotidiano 'la Repubblica' a proposito della questione migranti. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dice di "chiudere il mare"? «Non siamo in una situazione di emergenza, le persone che arrivano sono gestibili in totale sicurezza. E l'Europa deve poi farsene carico. Deve farlo con l’Italia, con la Spagna, con la Grecia".

Sit-in per farli sbarcare. Da Torino a Catania
"Fateli scendere subito!". Questo l'appello lanciato da un centinaio di cittadini che si sono ritrovati nella serata di ieri al presidio organizzato dalla 'Rete #Restiamoumani #Incontriamoci' a Catania, in piazza Duomo, per chiedere la fine del calvario per i 42 migranti a bordo della Sea Watch 3, da giorni in mare al largo di Lampedusa. Una manifestazione arrivata nel giorno in cui la Corte europea dei Diritti dell'uomo ha respinto la richiesta di imporre al governo italiano lo sbarco dei migranti. "Nonostante questa pessima notizia - ha affermato Renato Camarda a nome della 'Rete #Restiamoumani', che raccoglie una ventina di associazioni che promuovono i valori dell'inclusione dell'antirazzismo - abbiamo manifestato e dobbiamo continuare, seguendo l'esempio del parroco di Lampedusa che trascorre la notte all'esterno della chiesa finché non scenderanno i 42 migranti". Presidi a Palermo e a Torino, rispettivamente davanti la cattedrale e la chiesa di Dalmazzo.

Ue: contatti con stati per ricollocamenti dopo sbarco
"Ieri sera la Commissione ha ricevuto una richiesta di sostenere proattivamente gli Stati membri cercando delle soluzioni di ricollocamento per le persone a bordo della Sea Watch una volta che saranno sbarcate. Quindi stiamo agendo in seguito a questa richiesta. Siamo in contatto con diversi Stati membri per trovare una soluzione per il ricollocamento dopo lo sbarco". Così una portavoce della Commissione Ue, Natasha Bertaud, rispondendo a Bruxelles a una domanda sulla Sea Watch 3. "Al momento non abbiamo alcuna decisione sullo sbarco, è una decisione che non compete alla Commissione, quindi non siamo nella posizione di designare un porto per lo sbarco, ma quello che possiamo fare, e che stiamo facendo, è organizzare proattivamente il seguito, cioè cosa fare una volta che lo sbarco verrà deciso", ha aggiunto la portavoce dell'esecutivo comunitario.

Sindaco di Lampedusa: no a polemiche o allarmismi
Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, ha commentato l'ingresso in acque italiane della nave della Ong. "Lampedusa è stupita - ha aggiunto Martello - perché gli sbarchi continuano ad esserci. Nelle ultime ore sono arrivati 8 tunisini e invece, per questa nave, si sta facendo polemica. Una cosa è certa, Lampedusa non vuole che si facciano allarmismi. La stagione estiva è appena iniziata e nessuno vuole che l'immagine dell'isola venga pregiudicata".

Zingaretti chiede incontro a Conte
Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Conte sulla vicenda Sea Watch scrive: "Le chiedo un incontro urgente per discutere delle politiche sul tema dell'immigrazione e della gestione dei flussi. Credo siano temi da affrontare in maniera seria, responsabile e istituzionale evitando di offrire al Paese questo osceno teatrino indegno per un Paese civile".

Commissario diritti umani Consiglio d'Europa: Italia lasci sbarcare
"Nell'attuale situazione si dovrebbe dare il permesso alla Sea Watch di far sbarcare le persone senza conseguenze per il capitano, l'equipaggio e l'armatore". Lo ha detto all'Ansa Dunja Mijatovic, commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa. Mijatovic assicura che continuerà a "sollecitare gli altri Stati a prendere la loro parte di responsabilità in modo che l'Italia non sia lasciata sola a gestire le operazioni di ricerca  e salvataggio e l'accoglienza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti sul suo territorio".