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MONDO

Migranti, naufragio davanti alla costa turca: 11 morti e 4 dispersi

Dall'inizio dell'anno al 22 marzo, un totale di 559 persone ha perso la vita, secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) 

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Almeno 11 migranti sono morti e altri 4 risultano dispersi nel naufragio di un barcone nel mar Egeo, al largo della località costiera turca di Kusadasi. Lo riporta l'agenzia Dogan, secondo cui a bordo del natante, diretto alle isole greche, c'erano 22 persone. Altri 7 migranti sono stati soccorsi.

Oim: da inizio 2017  25mila arrivi via mare, 559 morti  
Continua a salire il macabro bilancio dei migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo mentre tentavano di giungere in Europa : dall'inizio dell'anno al 22 marzo, un totale di 559 persone ha perso la vita, secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) . Nello stesso periodo, precisa l'Oim oggi a Ginevra, 25.170 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare, l'80 % circa dei quali in Italia ed il resto in Spagna e Grecia.

Trovato nuovo cadavere a largo coste Libia  
La portavoce di Proactiva Open Arms (Poa) ha reso noto che un nuovo cadavere  - il sesto in poche ore - e' stato trovato al largo delle coste libiche, dove secondo l'Ong spagnola potrebbero essere affondate ieri due o tre imbarcazioni cariche di migranti. Laura Lanuza ha precisato che il corpo e' stato ripescato da un'altra Ong, Juventa, che collabora alle operazioni di salvataggio nella zona. L'imbarcazione di Poa sta facendo rotta verso Catania, ha indicato, dopo verranno trasferiti i cinque cadaveri trovati ieri in mare. L'ipotesi dell'ong spagnola e' che ci possano essere fino a 200 o 300 dispersi nella zona. La portavoce ha detto che l'imbarcazione di Poa ieri ha individuato in mare a circa 21 km a nord di Sabrata i corpi di cinque persone e i resti di due gommoni. Laura Lanuza ha detto che la Guardia Costiera italiana ha poi comunicato di avere ricevuto una richiesta di aiuto da un'altra imbarcazione in difficolta' all'interno delle acque libiche. I battelli delle due Ong hanno allargato le ricerche. Non e' chiaro, ha detto Lanuza, se il cadavere ritrovato oggi possa provenire dalla terza imbarcazione.  Altri battelli di soccorritori oggi partecipano alle ricerche. Quello di Poa tornera' nella zona non appena possibile, ha indicato la portavoce, dopo lo scalo a Catania necessario anche per realizzare alcune riparazioni.