Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/migranti-strage-3-ottobre-lampedusa-ricordo-vittime-0ac90280-80d6-4748-b903-483781d5502e.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Almeno 20 dispersi e 155 superstiti

Migranti. Strage 3 ottobre 2013, Lampedusa ricorda le 368 vittime

Dal 2013 ad oggi sono state avviate diverse indagini per fare luce sull'organizzazione criminale che avrebbe gestito lo sbarco ma non si è arrivati a nulla. Intanto non si fermano gli sbarchi sull'isola

Condividi
Lampedusa ricorda la strage del 3 ottobre, a distanza di otto anni dal ribaltamento del barcone in cui persero la vita almeno 368 migranti. Le vittime della sciagura, diventata il simbolo del dramma dell'immigrazione, sono state ricordate in occasione della messa domenicale e con un lancio di fiori in mare. In quella circostanza ci sarebbero stati almeno altri 20 dispersi e 155 superstiti, alcuni dei quali ogni anno, il 3 ottobre, tornano a Lampedusa per ricordare questa data. 

Dal 2013 ad oggi sono state avviate diverse indagini per fare luce sull'organizzazione criminale che avrebbe gestito lo sbarco ma non si è arrivati a nulla. In otto anni sono stati individuati e condannati alcuni marinai che non si sarebbero fermati per prestare i soccorsi e lo scafista che guidava l'imbarcazione. L'uomo è stato riconosciuto dagli altri migranti, eritrei ed etiopi, per il colore della pelle bianco essendo tunisino. Secondo quanto è stato accertato l'uomo avrebbe dato fuoco ad alcune coperte per attirare l'attenzione dei soccorritori provocando, invece, dei movimenti inconsulti dei migranti che fecero ribaltare il barcone. 

Alle 3.15, orario in cui avvenne il naufragio, a Lampedusa c'è stato un momento di raccoglimento di fronte il Memoriale "Nuova Speranza", in Piazza Piave. Poi in Piazza Castello il coro "Le voci del mare" dell’Istituto "Luigi Pirandello" di Lampedusa e Linosa. E' seguito il lancio del concorso "Porte d’Europa" promosso dal Ministero dell’Istruzione 2021/202. Poi la commemorazione per tutte le vittime dell’immigrazione e l'inaugurazione del restauro della Porta d’Europa (monumento alla memoria dei migranti deceduti in mare). A conclusione è stata deposta in mare la corona di fiori nel luogo in cui nel 2013 persero la vita 368 persone sulle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza alla presenza delle Autorità civili e religiose, dei pescatori e dei superstiti ai naufragi. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione del "Percorso della Pace": 12 tappe che rappresentano i luoghi simbolo della memoria, dell’arte e dell’impegno sociale.

"E' un itinerario - spiegano i promotori - che non vuole solo ricordare, vuole anche essere il punto di partenza per costruire un futuro migliore, in un’isola che vuole Pace. La cerimonia di inaugurazione si è svolta in una delle tappe del Percorso, la strada che porta al Faro di Capo Grecale recentemente intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Durante la cerimonia è stata scoperta l’insegna, realizzata da un artigiano lampedusano con i legni delle barche dei migranti, sulla quale sono scritti i nomi dei due giudici uccisi dalla mafia".

Hanno preso parte alla commemorazione l'arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano; l'imam di Catania e il prete cattolico don Mussie Zerai; l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del Parlamento Europeo Maria Arena; il vice presidente della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo Pietro Bartolo. 

Comitato 3 ottobre: "Non ci stancheremo di chiedere risposte a comunità internazionale"
"Oggi, 3 ottobre, è la giornata della memoria e dell'accoglienza. Siamo insieme agli studenti di tutta Europa per ricordare queste vittime, sono nate invisibili e sono morti invisibili. Non ci stancheremo mai di continuare, da questa isola, a chiedere alla comunità internazionale a dare risposte concrete". Lo ha detto Tareke Brhane del Comitato 3 ottobre, l'associazione nata per commemorare le vittime del naufragio del 3 ottobre di otto anni fa. Da allora - secondo quanto rendono noto dal comitato 3 ottobre - oltre 22 mila persone sarebbero morte nel Mediterraneo. "Non ci stancheremo di ricordarle, non ci stancheremo di ricordare a tutti che queste persone sono esistite, avevano fratelli, figli, genitori che li piangono" - ha aggiunto Tareke Brhane.

Fico: "Strage continua, servono soluzioni a livello internazionale"
"Il 3 ottobre 2013 davanti all'isola di Lampedusa, morirono 368 persone tra uomini, donne e bambini: esseri umani braccati da violenze, dittature e povertà, costretti a lasciare la propria terra e i propri affetti nella disperata ricerca di un approdo sicuro e di una esistenza dignitosa. Quel tragico evento scosse le coscienze del nostro continente, mettendo a nudo le conseguenze dell'assenza di una reale politica migratoria europea e le responsabilità di chi pensava di affrontare quel tema con politiche di odio o indifferenza. Purtroppo a distanza di 8 anni si continua a morire nel Mediterraneo. Secondo i dati dell'Unhcr, dall'inizio dell'anno 1200 persone sono decedute o disperse in mare, a fronte delle 69.000 che sono sbarcate sulle coste del nostro continente. Mentre 1400 erano stati i morti e i dispersi nel 2020". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, nel videomessaggio postato su Facebook per l'anniversario della strage di Lampedusa nella Giornata della Memoria in ricordo di tutte le vittime dell'immigrazione.

"Questa strage continua è inaccettabile ed incompatibile con i principi del diritto internazionale, dei Trattati europei e della nostra Costituzione - aggiunge Fico - Ma non può essere evitata con l'azione di singoli Paesi o con le operazioni di soccorso e salvataggio poste in essere da alcune organizzazioni non governative. Richiede soluzioni organiche e condivise, che affrontino tutte le dimensioni, economiche, sociali, culturali, del fenomeno migratorio, a livello internazionale, europeo e nazionale. Un fenomeno che non può essere affrontato adeguatamente se non si riconosce che non si tratta di una questione emergenziale bensì strutturale, da sempre presente nella storia dell'umanità". 

Il presidente della Camera Roberto Fico continua: "Occorre intervenire anzitutto sulle cause prime dei flussi migratori, creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile e duraturo del continente africano e dei Paesi più in difficoltà, riducendo le diseguaglianze e prevenendo i conflitti. L'Unione europea deve porre in essere una strategia organica a questo scopo, dotata di risorse finanziarie adeguate, parlando con una sola voce nei rapporti internazionali. Nella gestione dei flussi attuali serve poi un approccio condiviso e solidale, con una risposta non affidata ai singoli Stati ma all'intera Unione. Un'Unione che ha il dovere di essere comunità. Quel terribile 3 ottobre di otto anni fa, nel tratto di mare davanti a Lampedusa, furono tantissimi i sogni che naufragarono. Abbiamo il dovere di dare senso a quella tragedia e alla Giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione che fu istituita nel 2016 proprio in memoria di quella sciagura. Dunque avere il coraggio di chiudere ogni varco all'intolleranza e all'odio. E di trovare una via d'uscita per coloro che rischiano ogni giorno di essere bersaglio di persecuzioni e violenze. È in gioco il futuro dell'umanità e la credibilità delle nostre democrazie".

Sindaco Lampedusa: "Dopo 8 anni da quelle morti in mare la politica non ha fatto nulla"
"Dopo 8 anni da quelle morti in mare la politica non ha fatto nulla. E continuano ancora le morti di migranti nel Mediterraneo". Lo dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello. Intanto, proprio in queste ore, continua l'ondata di sbarchi di migranti a Lampedusa. Dopo i 14 dalla notte all'alba con 400 arrivi, gli sbarchi sono proseguiti e nelle ore successive ce ne sono stati altri".

Oggi - dice il sindaco - in ricordo" della strage del 2013 "abbiamo lanciato una ghirlanda in mare. Oggi pomeriggio abbiamo intitolato una strada a Falcone e Borsellino, nel percorso della pace". Tra le iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale di Lampedusa c’è l’inaugurazione del Percorso della Pace: 12 tappe, un itinerario di memoria collettiva, arte, cultura ed impegno sociale che, passando attraverso diversi luoghi simbolo dell’isola siciliana, vuole ribadire l’impegno a difesa dei diritti umani, della solidarietà e della legalità per contribuire, dal cuore del Mediterraneo, a far sì che possa essere un 'Mare di Pace'.

Fra stanotte e oggi sbarcate altre 600 persone sull'isola
Intanto gli sbarchi non si fermano. Sono circa 600 i migranti arrivati fra stanotte e oggi a Lampedusa con 18 barchini, alcuni dei quali sono riusciti ad approdare direttamente sulla terraferma. Quindici tunisini, fra cui una donna e 4 minori, sono stati bloccati dai finanzieri a molo Madonnina. Gli ultimi, in ordine di tempo, a sbarcare a molo Favarolo sono stati 82 provenienti da Bangladesh, Sudan ed Egitto. Il gruppo - partito due giorni fa da Zuwara, in Libia - è stato rintracciato e soccorso dalla motovedetta della Guardia costiera.