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ITALIA

La tragedia nel Canale di Sicilia

Migranti morti sul peschereccio: schiacciati e asfissiati dal gas di scarico

Erano in 600 sul peschereccio, troppi. Alcuni sono caduti nel vano motori e rimasti soffocati dal gas di scarico. A dirlo sono i primi risultati dell'inchiesta di Pozzallo, nel ragusano. Salvini accusa il governo: sporchi di sangue. Juncker: serve commissario ad hoc

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Immagine di repertorio
Il peschereccio era carico oltre le sue possibilità. Ammassati su quel barcone, 600 uomini erano troppi rispetto alla capienza prevista. Sarebbero morte così, le 30 persone protagoniste oggi dell'ennesima tragedia nel Canale di Sicilia: schiacciate dal peso delle altre e poi cadute nei locali motore. Lì avrebbero respirato il gas di scarico e trovato la morte.

Sarebbero questi, secondo quanto emerge dalle prime indagini eseguite a Pozzallo, gli ultimi istanti di vita degli immigrati trovati ieri nel canale di Sicilia dalla Marina Militare. 

La notizia arriva al termine di una giornata il cui la tragedia ha portato il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, a parlare di "emergenza non affrontabile" e il presidente designato della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a chiedere un commissario ad hoc per occuparsi esclusivamente di immigrazione. Mentre Matteo Salvini trova l'occasione per attaccare il governo: le camicie di Renzi e Alfano, scrive, sono sporche di sangue

Ad arrivare in porto stremate ma vive 353 persone, una parte dei profughi soccorsi nel peschereccio in cui la Marina Militare ha trovato i 30 morti. Tantissimi i bambini: due neonati e almeno tre che ancora devono nascere. Sono tre le donne in avanzato stato di gravidanza portate in salvo e finite direttamente al presidio medico, per i controlli. Gli altri migranti arriveranno nel pomeriggio di domani, sempre a Pozzallo, a bordo della nave Grecale.