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MONDO

Dopo il via libera all'intervento militare

Mosca in due cortei: 20 mila persone pro Putin, represso il presidio contro l'invasione dell'Ucraina

La polizia disperde i manifestanti che protestavano contro la decisione di Putin di mandare l'esercito in Ucraina, almeno 50 arresti. In 20 mila marciano per le vie di Mosca, gli slogan: "Difendiamo la Crimea dal Fascismo" e "Viva i Berkut", le teste di cuoio fedelissime di Yanukovich

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Una domenica che racconta la Russia delle manifestazioni di protesta. Due cortei - entrambi a Mosca - due cause, due epiloghi: uno su tutte le televisioni della Russia e uno inghiottito nel silenzio dei media nazionali. Il primo è quello dei sostenitori di Putin: almeno 20 mila persone hanno partecipato ad una marcia a favore dell'invasione dell'Ucraina, quasi tutti con la bandiera russa in mano. C'era la gioventù putiniana di Russia Unita, un gruppo con la pettorina con il volto del presidente, una schiera di divise militari, molti anche i veterani. Immancabili i Lupi della Notte, una cinquantina, i bikers tanto amati da Putin che hanno accompagnato il corteo su due ruote mentre una loro delegazione - guidata dal leader Aleksandr Zaldostanov, detto Il Chururgo - è già a Sebastopoli per coordinare l'arrivo di una colonna di motociclisti con aiuti umanitari e mezzi per il pattugliamento.

Le accuse sui social network: costretti a scendere in piazza
Tantissime, persone. Troppe, grida qualcuno sui social network. Sono i dipendenti pubblici che denunciano di essere stati costretti a scendere in piazza a chiedere a gran voce l'invasione dell'Ucraina, a gridare la loro adesione alle decisione di Putin di inviare l'esercito - se dovesse servire, "per evitare spargimenti di sangue" - nella ex Repubblica Sovietica. 

Gli slogan a favore dell'intervento in Crimea
"Difendiamo la Crimea dal Fascismo", è lo slogan che risuona durante la manifestazione insieme a "Maidan non passerà" e "Bravo Putin". A larga maggioranza, la popolazione russa sembra sostenere la strategia di Putin. Tra i cori, si sente anche "Viva i Berkut", le teste di cuoio ucraine protagoniste della repressione delle rivolte di Kiev cui Mosca sta concedendo passaporti in fretta e furia dalla Crimea. 

Represso in corteo contro Putin
E mentre il corteo pro Putin marciava al grido di "Oggi Crimea, domani Russia", nella Piazza Rossa è comparso un altro presidio. Qualche centinaio di persone, dissidenti, contrario all'uso della forza in Ucraina e apertamente contrari all'approvazione da parte del Consiglio Federale la scelta di Putin di mandare i carriarmati oltreconfine. Davanti al ministero della Difesa avevano i loro cartelli con i loro slogan: "Perdonaci Ucraina", "Mi vergogno per i tabk in Crimea". Una critica alla Russia di Putin che affonda le radici nel passato recente. In piazza è riapparso anche lo slogan usato dai dissidenti sovietici contro l'invasione di Praga da parte dell'Armata Rossa, nell'agosto del 1968: "Per la vostra e la nostra libertà". Una manifestazione oraganizzata rapidamente, così come i flash mob in altre città, come San Pietroburgo. A Mosca non hanno avuto nemmeno il tempo di iniziare a protestare: è arrivata una camionetta della Polizia, poi un'altra, in pochi secondi erano cinque. Gli agenti hanno portato via con la forza almeno 50 persone, 300 secondo le notizie che rimbalzano cui blog. Protesta finita. La TV russa, che non trasmetterà nemmeno gli Oscar, non ne dà conto.