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ECONOMIA

Avviati i colloqui con il Mef

Mps, Unicredit accelera. Giani: "No a trattativa senza parti sociali e territorio"

L’acquisizione potrebbe rafforzare la posizione di Unicredit soprattutto nel Centro Nord, dove Mps concentra i suoi sportelli

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"Nessuna trattativa senza coinvolgere parti sociali e territorio". E' quanto afferma in una nota Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito della trattativa annunciata da Unicredit per rilevare le attività di banca Mps.

"E' una banca che ha un forte valore sociale, oltre che economico - sostiene Giani -, che sta nel rapporto secolare con il territorio di Siena e della Toscana e la notizia di una proposta di Unicredit al Tesoro per la sua acquisizione e incorporazione non può essere solo oggetto di valutazioni di mercato economico-finanziario".

"Come il Parlamento - prosegue Giani -, anche la Regione e gli enti locali coinvolti devono essere messi, con tempestività, a conoscenza degli elementi concreti di una proposta che potrebbe portare alla perdita di migliaia di posti di lavoro, di un know-how di eccellenza e di un marchio storico unico. Tutto questo in una realtà, come Siena, che è già stata duramente provata da quanto avvenuto nel corso degli anni, con operazioni etero-dirette, l'ultima delle quali fu quella, malaugurata, dell'acquisto di Antonveneta".

Il Pd chiama il ministro Franco
L'accelerazione dell'operazione Unicredit-Mps - con l'apertura delle trattative con il Mef da parte dell'istituto milanese per acquisire un perimetro della storica banca toscana - irrompe nella campagna elettorale per il seggio di Siena alle suppletive per la Camera, dove il Pd schiera il segretario Enrico Letta.

Il Pd chiede una discussione in Parlamento: "Auspichiamo che il ministro Franco venga a riferire alle commissioni competenti di Camera e Senato in ordine a eventuali operazioni riguardanti Mps, come tra l'altro previsto dall'art 1, comma 243, della Legge di Bilancio per il 2021. E' indispensabile che il Parlamento venga coinvolto nelle sue sedi opportune", dicono in una nota congiunta le presidenti dei gruppi Pd di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi.

"Riteniamo indispensabile che il governo - azionista di maggioranza di Mps - discuta in Parlamento le ragioni dell'operazione e le prospettive della banca e avvii immediatamente un confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali interessate", spiegano Antonio Misiani, responsabile Economia della segreteria Pd, e Simona Bonafè, segreteria del Pd Toscana.

Anche Forza Italia non nasconde il suo disappunto: "Forza Italia è il partito che a livello locale e nazionale per primo si è occupato di questo tema, anche quando nessuno osava parlarne. E oggi Forza Italia non starà in silenzio neanche un giorno: griderà allo scandalo al fianco dei lavoratori, preoccupati per le ipotesi di esuberi che si leggono, dei sindacati, che sono stati esclusi dalle trattative, delle istituzioni locali, che allo stato attuale non sono state ascoltate a livello nazionale", dichiarano Massimo Mallegni, vice presidente dei senatori azzurri e Coordinatore regionale del partito in Toscana, Massimo Castellani, capogruppo e capo Dipartimento Banche di Forza Italia Toscana, e Lorenzo Loré, consigliere comunale e coordinatore provinciale Forza Italia Siena.

Gli fa eco il ministro della Pa, Renato Brunetta: "Mi chiedo se su Monte dei Paschi fosse questo il momento giusto da parte di Unicredit di fare questo tipo di offerta. Probabilmente no. Io sono però preoccupato soprattutto per le dimensioni economiche di questa operazione - aggiunge - che è di sistema e che tocca l'intero sistema bancario italiano".

Critici anche M5s e Lega. "La cessione delle quote pubbliche di Monte dei Paschi di Siena dovrebbe tener conto del principio di concorrenza, evitando che una sola banca sistemica, qual è Unicredit, possa avvantaggiarsi su tutte le altre", sottolineano i deputati pentastellati in commissione Bilancio. Mentre Matteo Salvini avverte: "Dobbiamo contrattare più tempo con l'Europa, altrimenti facciamo un regalo a Unicredit. Se il governo pensa di fare il blitz con Unicredit su Monte Paschi noi ci faremo sentire". Per il leader della Lega: "Bisogna andarci molto cauti perché ci sono in ballo 22 mila posti di lavoro, 1400 sportelli: è la banca più antica del mondo. Non si fanno regali".

La trattativa
Una nota ufficiale di Unicredit ha rotto gli indugi e annunciato l’avvio di colloqui con il Mef per  la privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena. Unicredit ha rilanciato la possibilità di acquisizione, subordinandola a richieste ben precise.

Il Mef ha da tempo individuato in Unicredit il miglior acquirente dell’istituto senese, che necessita di altri 2,5 miliardi di euro di capitale dopo il salvataggio del 2017 costato 5,4 miliardi di euro.

Nella nota si legge che il gruppo milanese potrebbe beneficiare dell’operazione, nei piani di crescita organica e nell’ottenimento di “ritorni sostenibili superiori al costo del capitale”.

La valutazione si basa sulle potenzialità Mps in grado di fornire circa 3,9 milioni di clienti, 80 miliardi di euro di crediti alla clientela, 87 miliardi di euro di depositi della clientela, 62 miliardi di euro di masse in gestione 42 miliardi di euro di masse in amministrazione.

Inoltre, l’acquisizione potrebbe rafforzare la posizione di Unicredit soprattutto nel Centro Nord, dove Mps concentra i suoi sportelli.