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ECONOMIA

"Realistica progressiva riduzione disavanzo"

Nadef. Bankitalia: +0.9% Pil nel 2021 da misure espansive incluso Recovery

"L'attività  economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze   sull'evoluzione della pandemia" ha spiegato Eugenio Gaiotti, capo economista della Banca d'Italia, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef

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"Le ampie misure espansive, che risultano dalla manovra di bilancio incluso l'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU (detto anche Recovery Fund) , forniscono   una spinta macroeconomica considerevole, innalzando la crescita di 0,9 punti nel 2021, 0,8 nel 2022, 0,7 nel 2023". Così Eugenio Gaiotti di Bankitalia, in audizione  in Parlamento  sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef). Ed ha aggiunto  "In questo contesto, è importante che le politiche economiche diano  certezze  sull'orientamento di medio  periodo. L'azione del Governo si muove lungo priorità condivisibili, sulle quali la Banca d'Italia si è espressa più volte - prosegue il Capo del   Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia - Una valutazione completa dell'impatto macroeconomico sarà però possibile sulla base dei dettagli dei provvedimenti;   andrà posta attenzione alla fase esecutiva dei progetti, per garantirne efficacia e rapidità". 

L'azione "espansiva" cui punta il governo "è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto" e in "un'ottica di più lungo  periodo, sono necessari interventi che aiutino l'economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti" illustra ancora Gaiotti che poi spiega come "nel prossimo triennio, nelle stime della Nota, il quadro tendenziale dei conti pubblici prevede una progressiva riduzione del disavanzo; è una valutazione che  appare nel complesso realistica alla luce del profilo macroeconomico sottostante".

"L'anno prossimo l'indebitamento netto è previsto pari al 5,7 per cento, di circa 5 punti  percentuali del Pil inferiore a quello dell'anno in corso. La riduzione - ha detto Gaiotti - riflette il venire meno delle misure discrezionali introdotte nel corso del 2020, che hanno  natura prevalentemente temporanea, e gli effetti del miglioramento ciclico. Il disavanzo continuerebbe a scendere nei due anni successivi; il saldo primario raggiungerebbe un  sostanziale pareggio alla fine dell'orizzonte di programmazione. La spesa per interessi in rapporto al prodotto, dopo una riduzione l'anno prossimo, rimarrebbe pressoché  invariata". Gaiotti infine sottolinea che "l'attività  economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze  sull'evoluzione della pandemia".