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MONDO

A un mese dalle presidenziali

Nigeria, la carneficina di Boko Haram: forse 2 mila morti. Troppi i feriti: vengono lasciati morire

E' l'ennesimo attacco dei terroristi islamici del Boko Haram. A un mese dalle elezioni Goodluck Jonathan non commenta il peggior massacro della storia del Paese: Amnesty International teme oltre 2 mila morti. Le autorità locali: non riusciamo a contare i morti, siamo costretti a lasciare morire i feriti gravi. 

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Nigeria
Mentre la Francia è ancora sotto choc e in stato di massima allerta c'è un altro Paese sotto scacco del terrorismo islamico. E' la Nigeria, che sta contando i suoi morti e non vede mai spegnersi il fuoco estremista: continuano a susseguirsi attentati, rapimenti, irruzioni nei villaggi, orrore. Meno noto e meno virale, il massacro di Baga dello scorso 3 gennaio e i suoi morti sono stati ricordati sui social network con l'hashtag #iambaga Tweets ">#IamBaga

Amnesty International: si temono 2 mila morti
Quello di Baga dello scorso 3 gennaio è il più atroce massacro nella storia del Boko Haram, secondo Amnesty International. Uno dei suoi ricercatori, Daniel Eyre, parla di report che stimano fino a 2 mila morti. Cifra non ufficiale, non confermata, non verificabile. Nella savana e nei villaggi non si contano i cadaveri. E nemmeno li raccolgono, sono troppi. Duemila persone sono un quarto degli abitanti di Dammartin, la cittadina fino a ieri ignota diventata dove i fratelli Kouachi si sono barricati prima di venire uccisi dai corpi speciali francesi.

Le vittime: donne, bambini, anziani
Secondo il governatore del distretto, Baba Abba Hassan, ad essere uccise sono state le persone che non avevano forza di scappare davanti ai terroristi che entravano a Baga a suon di granate: donne, bambini, anziani. Muhammad Abba gava, portavoce dei civili che hanno tentato di difendersi dal Boko Haram, non osa parlare dei feriti: "Nessuno poteva occuparsi dei cadaveri, troppi, e nemmeno dei feriti gravi che a questo punto potrebbero essere morti".

Tra un mese le elezioni
Il 14 febbraio sono in calendario le elezioni e la Nigeria teme un vero e proprio bagno di sangue. Già in stato di emergenza - soprattutto per quanto riguarda i tre Stati del nord-est nel mirino del Boko Haram che hanno chiesto maggiore copertura militare - il Paese voterà per il presidente. Ovviamente corre anche l'attuale capo dello Stato, Goodluck Jonathan, che a tutt'oggi non ha ancora commentato la strage del 3 gennaio. Sulle elezioni peseranno anche gli effetti della morsa del Boko Haram: ci sono 1,5 milioni di sfollati che non potranno andare a votare. 

Il precedente peggiore: marzo 2014, 600 morti
Il giorno di sangue che la Nigeria ricordava con maggiore orrore, prima del 3 gennaio, era il 14 marzo scorso: 600 morti a seguito dell'assalto all'accampamento militare di Giwa.

Cinque anni con la minaccia del Boko Haram
Almeno 10 mila morti solo lo scorso anno (secondo il Council of Foreign Relations), 1,5 milioni di sfollati entro i confini della Nigeria, centinaia di abitanti fuggiti verso il Chad e il Camerun.