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MONDO

Per Russia "conseguenze"

Obama: "Il referendum sulla Crimea viola la legge"

"Gli Stati Uniti hanno preso le loro decisioni insieme ai partner europei", scandisce il presidente degli Stati Uniti dalla Casa Bianca. E minaccia "conseguenze contro coloro che sono responsabili della situazione in Crimea". Kerry a Roma: "Chiediamo a Putin "di tornare ad una situazione di umanità" e "all'integrità del Paese".

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Barack Obama
Washington
Obama è chiaro e a Mosca dice: "Un referendum sulla Crimea violerebbe la legge". Il presidente degli Stati Uniti si riferisce alla consultazione per il 16 marzo, in cui la piccola penisola voterebbe la secessione da Kiev. Un'ipotesi che "non rispetta la Costituzione", scandisce Obama e comunque, qualsiasi discorso sulla Crimea "deve coinvolgere il governo, legittimo, ucraino". 

Le sanzioni
La decisione di Sebastopoli ha quindi le sue conseguenze. "Gli Stati Uniti hanno preso le loro decisioni insieme ai partner europei", dice Obama, prevedendo "conseguenze contro coloro che sono responsabili della situazione in Crimea". Il "costo" per Mosca sono proprio le sanzioni. E se le violazioni continuano, il presidente degli Stati Uniti è chiaro: "Saremo determinati a rispondere".

Le richieste di Obama
Il presidente degli Stati Uniti chiede quindi che "osservatori internazionali" siano ammessi nel Paese. Inoltre, "la soluzione della crisi deve rispettare gli interessi del popolo dell'Ucraina, e anche quelli della Federazione russa. I diritti di tutte le persone in Ucraina, Crimea e Russia devono essere rispettati".

Kerry a Putin: "Obiettivo è il rispetto dei diritti ucraini"
Nel frattempo il segretario di Stato americano ha tenuto una conferenza stampa a Roma. John Kerry ribadisce la linea tracciata da Obama su sanzioni e Crimea - "il referendum viola la Costituzione ucraina", dice - ma avanza anche una richiesta a Putin. Il presidente russo "capisca che la nostra preferenza è di tornare ad una situazione di umanità e rispetto dei diritti ucraini così come all'integrità del Paese", scandisce Kerry. Che però apre anche alle trattative: "Con Lavrov" - ministro degli Esteri russo - "ci siamo messi d'accordo per mantenerci in contatto, per vedere se c'è spazio per sedersi al tavolo delle trattative".