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TECH

Acceso dibattito in vista della revisione delle regole

Obama: "La Rete deve rimanere aperta e gratuita per tutti". Ma le Telco non ci stanno

Il presidente americano scende in campo in prima persona per difendere la totale neutralità di internet, che deve rimanere aperto e gratuito a tutti. E dopo le sue parole scendono in picchiata le quotazioni in Borsa delle compagnie di telecomunicazioni, che difendono invece una 'corsia preferenziale' del web a chi è disposto a pagarla.

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Washington
Internet deve essere libero, aperto e gratuito. Il web a due velocità non piace al presidente americano Barack Obama, che lo ha esplicitato con parole chiarissime, intervenendo personalmente nel dibattito sulle regole del web, che è attualmente oggetto di discussione da parte della Federal Communications Commission (Fcc).

La presa di posizione di Obama è anche un atto di accusa contro le società telefoniche: “''Non possiamo consentire ai provider di servizi internet di limitare l'accesso o scegliere vincitori e perdenti nel mercato online dei servizi e delle idee''.

Ecco il discorso di Obama, dal sito della Casa Bianca
  

Le nuove regole del web
E' scaduto a settembre il periodo di consultazioni in vista della revisione della proposta di regolamentazione della Rete negli Stati Uniti, promossa dalla Fcc, che aveva già approvato la proposta che vieta ai provider internet di bloccare o rallentare alcuni siti, ma lascia libera la strada ad accordi fra provider e siti per una 'corsia preferenziale' a fronte di un pagamento extra, detti accordi ‘pay-for-priority’.

La proposta è stata avanzata da Tom Wheeler, presidente della Fcc nominato proprio da Barack Obama.  ''Chiedo alla Fcc di attuare le regole più stringenti possibili per proteggere la neutralità della rete'', ha invece sostenuto Obama in un messaggio pubblicato online.

Le società telefoniche insorgono
La presa di posizione del presidente americano va ad aggiungersi ai 3,7 milioni di americani che hanno presentato i propri commenti alla proposta della Fcc.    

Intanto in Borsa sono andati giù i titoli delle società telefonice e via cavo e telefoniche, tra cui ComCast Time Warner Cable, Verizon e At&t, tutte molto critiche nei confronti di Obama.  

Regole vecchie
Secondo il vice presidente di At&t, Jim Cicconi, quanto dichiarato dal presidente Obama andrebbe a minare lo sviluppo e la sopravvivenza stessa di internet, nonché gli interessi nazionali. La proposta così come concepita, secondo Cicconi, applicherebbe regole risalenti agli anni '30, quando "c'era il monopolio telefonico della Bell, e non la tecnologia del ventunesimo secolo".

Tutto ciò per il top manager di At&t avrebbe un impatto negativo, non solo "sugli investimenti e l'innovazione, ma anche sull'economia del Paese". Per Cicconi, la regolamentazione attuale, snella e trasparente, ha finora incoraggiato livelli di investimento mai visti nell'industria e guidato una incredibile innovazione. At&t minaccia anche azioni legali se la 'net neutrality' come la vede Obama dovesse essere approvata.

Lo streaming non sta a guardare
Il tema degli accordi fra colossi per regolare la velocità di alcuni contenuti su internet è anche terreno di scontro tra i neo arrivati servizi in streaming online come Netflix e le Telco. Verizon, per esempio, ha minacciatori portare Netflix in tribunale perché ha accusato pubblicamente la società telefonica di rallentare apposta il suo servizio.