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MONDO

La protesta non si ferma

Floyd: Trump minaccia uso esercito e mostra la Bibbia. Poi attacca i Cuomo: "New York fatta a pezzi"

Il vescovo di Washington: "Non manipolare la religione". L'autopsia indipendente richiesta dalla famiglia di George Floyd, intanto, ha confermato che è morto sul colpo, asfissiato "per compressione"

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Le immagini di Donald Trump che si rivolge alla nazione da una Casa Bianca assediata dai manifestanti e blindata da centinaia di soldati e poliziotti resteranno tra le più drammatiche della storia recente degli Stati Uniti. Quello del presidente americano è stato un monito durissimo contro i disordini esplosi in tutto il Paese dopo la morte dell'afroamericano George Floyd, fino a minacciare la mobilitazione dell'esercito, l'uso dei militari contro i cittadini per domare le proteste.

Intollerabile per il tycoon l'immagine di un'America nel caos. "Io sono il presidente dell'ordine e della legalità", ha tuonato, parlando di "atti di terrorismo interno" orchestrati da anarchici e antifascisti e dicendosi pronto a ricorrere all'Insurrection Act del 1807, quello che autorizza il Commander in chief a schierare i soldati all'interno del suo stesso Paese. E mentre parlava dal Rose Garden, in sottofondo si sentiva il boato dei lacrimogeni esplosi per disperdere la folla accalcata davanti alla residenza presidenziale, nonostante il coprifuoco.

Una folla che Trump ha voluto sfidare con un vero colpo di teatro: una copia della Bibbia mostrata al mondo dopo la breve 'passeggiata' fin sul sagrato della St. John Episcopal Church, di fronte alla Casa Bianca. Poco prima, per sgombrare il campo e mettere in scena lo show, agli agenti schierati era giunto l'ordine di caricare e allontanare chi protestava pacificamente.

Inevitabile l'ennesima bufera sul tycoon. L'obiettivo di mostrare più che mai un'immagine di leader forte non è stato mai così palese. Altro che fuga nel bunker della Casa Bianca, come Trump era stato costretto a fare venerdì sera su consiglio degli agenti del Secret Service. Così Joe Biden parla dell'ego smisurato di un presidente che "fomenta l'odio" e alimenta "paure e divisioni". La sindaca e il vescovo della chiesa episcopale di Washington si dicono "scioccati e indignati" per quanto accaduto. Greg Brewer, vescovo della diocesi episcopale della Florida centrale, ha twittato di essere rimasto "scosso guardando i manifestanti a Lafayette Park assaliti con i gas lacrimogeni e dispersi per fare in modo che il presidente degli Stati Uniti potesse farsi fotografare davanti alla chiesa episcopale di St. John tenendo una Bibbia. E' una bestemmia in tempo reale". Alcuni commentatori paragonano ormai l'inquilino della Casa Bianca a un 'Mad Emperor', rievocando la follia dell'imperatore Caligola. C'è poi chi, con titoli a caratteri cubitali, senza tanti giri di parole dà al tycoon del "despota fascista".

E a meno di quattro ore dal coprifuoco, questa sera nuova protesta davanti alla Casa Bianca, protetta da decine di agenti, uomini della polizia militare e soldati della Guardia nazionale, tutti in assetto antisommossa. Slogan contro la violenza della polizia e contro Trump, che oggi è tornato ad attaccare il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il fratello Chris, presentatore della Cnn, riguardo alle polemiche sull'utilizzo della Guardia Nazionale per sedare le violenze scatenate dall'uccisione di George Floyd.

L'attacco ai Cuomo
"Ieri è stato un brutto giorno per i fratelli Cuomo. New York è stata lasciata ai saccheggiatori, criminali, estrema sinistra, e tutte le altre forme di malviventi e feccia. Il governatore rifiuta di accettare la mia offerta di una Guardia Nazionale che domina. New York è stata fatta a pezzi", ha scritto su Twitter il capo della Casa Bianca. "Allo stesso tempo, le quotazioni di Fredo sono scese del 50%", ha aggiunto Trump, usando per Chris Cuomo un nomignolo razzista che fa riferimento a un personaggio mafioso de 'Il Padrino'. Nella polemica interviene anche il sindaco di New York, Bill de Blasio: "Non abbiamo bisogno e non vogliamo la Guardia Nazionale".

Quasi 700 persone sono state arrestate la scorsa notte nelle proteste a New York. Lo riferisce la polizia, citata dalla Cnn. Dopo gli scontri scoppiati nella Grande Mela e in tutti gli Stati Uniti è stato dichiarato il coprifuoco notturno per tutta la settimana. La decisione è stata presa dal sindaco di New York, Bill de Blasio.

Pelosi: "Trump deve curare, non incendiare"
La speaker dem della Camera, Nancy Pelosi, commentando la foto opportunity del presidente Donald Trump davanti alla Chiesa di St. John ha affermato che il capo della Casa Bianca "ha la responsabilità di curare non di alimentare le fiamme". "Vorremmo sperare che il presidente degli Stati Uniti segua l'esempio di tanti altri suoi predecessori", ha aggiunto Pelosi. 

L'attacco di Biden
Il candidato dem alla Casa Bianca, Joe Biden, ha esortato il Congresso ad accelerare per approvare una legge di riforma della polizia. "E' giunto il momento per la nostra nazione di affrontare il razzismo sistemico, di far fronte alla crescente disuguaglianza economica che esiste nella nostra nazione, di affrontare la negazione della promessa di questa nazione fatta a così tanti". Joe Biden, ha poi pesantemente criticato il presidente americano, Donald Trump: "Le sue parole, quando cominciano i saccheggi cominciano gli spari, non sono da presidente, ma da capo di polizia razzista nella Miami degli anni Sessanta".

Trump: "Ieri a Washington abbiamo dominato"
Il presidente americano, Donald Trump, esulta e si auto-elogia per aver respinto i manifestanti davanti alla Casa Bianca. "DC non ha avuto problemi la scorsa notte. Molti arresti, ottimo lavoro fatto da tutti. Forza travolgente. Dominio. Allo stesso modo, Minneapolis è stata fantastica (grazie, presidente Trump!)", ha twittato il capo della Casa Bianca.
 

Il tweet che 'strizza l'occhio' alla comunità afroamericana: "Per voi ho fatto più di chiunque, il meglio deve venire"
"La mia amministrazione ha fatto più di qualunque altro presidente per la comunità degli afroamericani dai tempi di Abraham Lincoln. E il meglio deve ancora venire". Lo twitta Donald Trump, citando la bassa disoccupazione e il calo della povertà e dei crimini.

Ma l'esercito è pronto
Donald Trump è pronto a ricorrere all'esercito per fermare le proteste. "Sono un presidente di legge e ordine", ha rivendicato nel giardino delle Rose della Casa Bianca mentre rimbombava il suono delle sirene e degli spari dei proiettili di gomma contro i manifestanti, dispersi con i lacrimogeni. "Attiverò tutte le risorse federali e locali, civili e militari, per proteggere i cittadini rispettosi della legge", ha avvertito il tycoon, e "se una città si rifiuterà di agire come è necessario per difendere i cittadini e le proprietà dei suoi residenti, dispiegherò l'esercito degli Stati Uniti e risolverò velocemente il problema per loro".

Insurrection Act
Per farlo dovrà ricorrere all''Insurrection Act , una legge firmata nel 1807 da Thomas Jefferson che attribuisce al presidente degli Stati Uniti il potere, in casi eccezionali, di utilizzare l'esercito federale e la Guardia Nazionale per compiti di polizia. L'ultima volta che è stato invocato risale al 1992, per sedare le proteste a Los Angeles dopo l'assoluzione degli agenti che picchiarono a morte l'afroamericano Rodney King. Il presidente ha dunque segnalato di aver già ordinato la mobilitazione di "migliaia e migliaia di uomini, armati pesantemente, personale militare e agenti delle forze dell'ordine" per fermare le violenze a Washington Dc dove alcuni manifestanti hanno sfidato il coprifuoco scattato alle 19:00.

Wall Street Journal: "Trump, non inviare l'esercito"
Il Wall Street Journal ha lanciato in un editoriale un appello al presidente Usa, Donald Trump, perché "non faccia intervenire l'esercito" nella gestione delle violente proteste esplose in tutto il Paese dopo l'uccisone dell'afroamericano George Floyd a Minneapolis. Trump, sostiene il Wsj, "ha ragione nel dire che l'ordine pubblico è prima di tutto un dovere delle amministrazioni locali e dei singoli Stati, sindaci e governatori devono proteggere gli innocenti se non vogliono che il governo federale chiami l'esercito a pattugliare le loro strade". Far intervenire i militari, però, "sarebbe un errore", fa notare l'editoriale. "In questo momento", secondo il Wsj, "la vista di truppe nelle strade americane con molta probabilità incendierebbe la situazione più che calmarla. I media direbbero che il giorno della dittatura di Trump, a lungo predetto, è arrivato"."I soldati Usa sono addestrati per combattere contro un nemico straniero non contro gli americani", sottolinea il giornale.

Floyd morto per asfissia
L'autopsia indipendente richiesta dalla famiglia di George Floyd ha confermato che è morto sul colpo, asfissiato "per compressione". L'agente Derek Chauvin, incriminato per omicidio d terzo grado, lo ha soffocato con il ginocchio sul collo mentre uno degli altri due poliziotti che lo tenevano bloccato a terra gli ha schiacciato la schiena comprimendo i suoi polmoni. La nuova analisi ha smentito quella ufficiale dell'Hennepin County Medical Examiner che escludeva il decesso a causa di asfissia traumatica per strangolamento, sottolineando piuttosto condizioni preesistenti ed una possibile intossicazione. A condurre l'autopsia di parte sono stati il dottor Allecia M. Wlson dell'Università del Michigan e il dottor Michael Baden di New York. I funerali di George Floyd si svolgeranno alle 11.00 a Houston, in Texas, dove risiedono i suoi familiari e l'ex campione di pugilato Floyd Mayweather ha offerto di farsi carico dei costi.

Ancora disordini
Due persone sono rimaste uccise durante i disordini a Cicero, periferia ovest di Chicago, scoppiati nell'ambito delle proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd. Lo ha reso noto la polizia locale, come riporta il Chiacago Tribune, riferendo anche di 60 arresti. I disordini sono iniziati dopo il saccheggio di diverse attività commerciali. Numerosi anche i feriti, secondo la polizia. Un Suv, invece, ha travolto un gruppo di agenti delle forze dell'ordine in assetto antisommossa a Buffalo, nello Stato di New York, ferendone due in uno scontro ripreso in un video che sta circolando in rete. Uno dei feriti, hanno reso noto le autorità della contea di Erie, è un agente della polizia di Buffalo mentre l'altro è della polizia dello Stato di New York; entrambi sono in condizioni stabili. L'uomo al volante del Suv e le persone a bordo sono state arrestate.   

Luttwak: "la linea dura di Trump verrà premiata dagli elettori"
Per capire in che condizioni versano oggi gli Stati Uniti "non dovete fare altro che guardare la borsa di Wall Street" dove "da settimane ormai i maggiori listini sono in ascesa, e crescono anche oggi", pur tra coronavirus e proteste di piazza per la morte di George Floyd. Lo sostiene il politologo americano Edward Luttwak. Secondo Luttwak "quando il presidente esorta la polizia a sparare in risposta alla violenza dei dimostranti, la gran parte del paese applaude". E il risultato, secondo il politologo statunitense, è che "gli elettori puniranno chi non ha saputo difenderli in questo frangente e premieranno il presidente per la sua fermezza".

Zuckerberg non interviene, le critiche dei dipendenti
Lo scontro tra Twitter e Donald Trump ha creato scompiglio nel rivale Facebook, con i dipendenti in protesta contro il rifiuto del Ceo, Mark Zuckerberg, di sanzionare i post incendiari del presidente Usa. Alcuni dipendenti del social hanno messo in atto un'astensione dal lavoro virtuale per contestare la scelta di Zuckerberg di non intervenire. Alla base del malcontento in Facebook c'è l'inedita presa di posizione di Twitter che ha iniziato a segnalare i cinguettii di Trump. Due tweet sono finiti sotto la lente degli amministratori del social: uno sul voto per posta perché diffondeva contenuti "fuorvianti" e l'altro, anche parzialmente oscurato, perché "esaltava la violenza", invocando l'uso delle armi contro i manifestanti in protesta negli Usa per l'uccisione di George Floyd.

Ue: Scioccati da morte di Floyd, sosteniamo proteste pacifiche
"Siamo scioccati per la morte di George Floyd. Tutte le società devono rimanere vigili contro gli eccessi dell'uso della forza e fare in modo che questi incidenti vengano affrontati in modo rapido e efficace e nel pieno rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani". Lo ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, durante una conferenza stampa. L'uccisione di Floyd "è un abuso di potere e deve essere combattuto negli Usa e altrove", ha spiegato Borrell."Sosteniamo il diritto di protestare in modo pacifico e condanniamo la violenza e il razzismo di ogni tipo", ha aggiunto l'Alto rappresentante: l'Ue lancia anche un "appello a una de-escalation della tensione" e esprimere la sua "fiducia che gli americani saranno in grado di unirsi e riconciliarsi come nazione", ha detto Borrell. Per l'Ue "tutte le vite contano. Anche le vite nere contano", ha concluso Borrell. 

Germania: "Proteste legittime, ma non sfocino in violenza"
"Sono comprensibili e più che legittime" le proteste "pacifiche" che si tengono negli Stati Uniti per chiedere giustizia per George Floyd, l'afroamericano morto durante un fermo di polizia a Minneapolis. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, nel corso di una conferenza stampa. "Posso solo esprimere la speranza che le proteste pacifiche non diventino violente e ancor di più la speranza che possano avere un impatto", ha aggiunto.

Onu, Bachelet: "Discriminazione razziale endemica negli Usa"
L'impatto sproporzionato della pandemia di coronavirus sulle minoranze etniche negli Stati Uniti e le proteste scatenate dalla morte di George Floyd hanno messo in luce "disuguaglianze endemiche" che devono essere affrontate. Lo afferma l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. "Questo virus sta rivelando disuguaglianze endemiche che sono state troppo a lungo ignorate", si legge in una nota. "Negli Stati Uniti - aggiunge Bachelet - le proteste innescate dall'uccisione di George Floyd stanno mettendo in luce non solo la violenza della polizia contro le persone di colore, ma anche le disparità in termini di salute, istruzione, occupazione e discriminazione razziale endemica". 

Fauci preoccupato
''Sono alquanto preoccupato per quanto sta accadendo negli Stati Uniti, per queste proteste nate da un tragico incidente, con l'uccisione di una persona innocente da parte di un poliziotto. Le proteste pacifiche non sono particolarmente preoccupanti, ma gli scontri violenti temo che possano farci fare un passo indietro rispetto al controllo dell'epidemia di coronavirus, perché ovviamente in quelle situazioni non si seguono le indicazioni di sanità pubblica come il distanziamento sociale. Quindi sì, sono preoccupato di quello che potrà accadere nelle prossime due settimane sul fronte del contagio e non sono l'unico ad essere preoccupato per questo''. Lo ha detto a Sky Anthony Fauci, immunologo della task force della Casa Bianca sul Covid-19.

Iran: "processate i leader Usa per discriminazione razziale"
Le autorità iraniane hanno criticato l'Amministrazione e la polizia statunitensi per la repressione delle proteste scoppiate in seguito alla morte di George Floyd a Minneapolis. "I leader statunitensi dovrebbero essere processati davanti ai tribunali internazionali con l'accusa di omicidio deliberato e discriminazione razziale", ha dichiarato il capo della magistratura iraniana, l'hojjatoleslam Raisi, citato dall'agenzia di stampa ufficiale 'Irna'. Ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, in conferenza stampa aveva definito ''illegale'' la repressione delle manifestazioni che stanno incendiano gli Stati Uniti e rivolgendosi alla polizia americana aveva aggiunto: "Fermate la violenza contro la vostra gente, lasciala respirare".

Quei 20 secondi di silenzio di Trudeau
Il premier canadese, Justin Trudeau, è rimasto in silenzio per venti secondi prima di rispondere a una domanda sulla minaccia di Trump, di schierare l'esercito contro i manifestanti. "Tutti guardiamo con orrore e costernazione ciò che sta succedendo negli Stati Uniti", ha poi affermato dopo la lunga pausa. Questo "è un momento per ascoltare, un momento per riunire le persone ed è un tempo per capire quali ingiustizie continuano nonostante i progressi negli anni e nei decenni", ha aggiunto.  Trudeau ha risposto così a un giornalista della Cbc che gli aveva chiesto la sua opinione sulla polizia che aveva usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti all'esterno della Casa Bianca e permettere a Trump di posare per le foto davanti una chiesa vicina. Trudeau è sembrato riluttante a criticare il tycoon. La lunga pausa di silenzio è stato interpretata da molti proprio come il suo tentativo di entrare di nuovo in rotta di collisione con il presidente americano, con cui i rapporti sono spesso stati molto tesi.