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POLITICA

Stretta su cassa integrazione: 24 mesi in 5 anni

Jobs act, si allunga il congedo parentale: fino ai 12 anni del figlio

Fra le novità l'Agenzia unica ispettiva e il decreto che modifica i meccanismi per finanziare la cassa integrazione. Ok finale anche sulle nuove tipologie contrattuali, con l'addio ai co.co.pro dal 2016. Assegno di disoccupazione per 24 mesi. Ok al dl Enti locali, meno vincoli

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I ministri Poletti Boschi e Padoan dopo il Cdm (Ansa)
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva i due decreti attuativi del jobs act. Stretta su false collaborazioni, mentre il congedo parentale diventa più lungo. Gli ultimi due tasselli della riforma del mercato del lavoro mettono, quindi, il punto su riordino dei contratti e la conciliazione tra vita e lavoro. Tra le novità più importanti c'è l'allungamento del congedo parentale. Per il 2015 viene infatti esteso da 3 a 6 anni quello con lo stipendio al 30 per cento e da 8 a 12 di età del bambino per quello a stipendio zero. Si riduce da quindici a cinque giorni il periodo di preavviso da dare al datore di lavoro quando si richiede il congedo. E' prevista inoltre anche la possibilità di 'trasformare' il congedo parentale in part-time al 50%.

In soffitta co.co.pro
Spariscono poi, a partire da 2016, le collaborazioni a progetto e le altre si trasformano in lavoro subordinato. Obiettivo del Governo è quello di espandere le tutele del lavoro subordinato: per questo, dal 1 gennaio 2016, scatterà un meccanismo di stabilizzazione dei collaboratori e dei lavoratori autonomi che hanno prestato attività lavorativa a favore dell'impresa. Altre novità riguardano alcune tipologie di contratto come il part-time: il datore di lavoro potrà chiedere al lavoratore un impegno maggiore (non superiore al 25% delle ore lavorate settimanali, con il diritto del lavoratore ad una maggiorazione onnicomprensiva della retribuzione pari al 25 per cento per le ore di cui è variata la collocazione o prestate in aumento. 

La delega sul lavoro è stata così completata, ad eccezione del salario minimo. Si tratta dell'unico "argomento di delega che non è stato affrontato", ha affermato il ministro Poletti. 

Stretta sulla cassa integrazione
Primo via libera invece per altri 4 decreti, tra cui quello del riordino degli ammortizzatori sociali. Arriva una stretta sulla cassa integrazione, che avrà una durata massima di 24 mesi in 5 anni (o 3 se abbinata alla solidarietà) contro i 4 attuali, mentre il sostegno al reddito sarà esteso alle piccole imprese con più di 5 dipendenti. Introdotta poi una norma bonus-malus: sconti per tutte le aziende che ricorrono alla cassa integrazione, ma aumenti progressivi per chi la utilizza di più. E' stata inoltre istituita l'Agenzia ispettorato del lavoro che integrerà i servizi ispettivi di ministero del Lavoro, Inps e Inail e l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Assegno di disoccupazione di due anni
Poletti ha anche confermato che la durata della Naspi, il nuovo assegno di disoccupazione introdotto con il Jobs act, sarà strutturalmente di due anni: il riordino degli ammortizzatori sociali e gli interventi di politiche attive producono "una disponibilità di risorse che portano a stabilizzare a 24 mesi la Naspi", ha spiegato Poletti. L'allungamento era infatti previsto a 24 mesi per il 2015 e il 2016, mentre sarebbe sceso a 18 mesi dal 2017. Inoltre, in uno dei quattro decreti legislativi che ora andranno all'esame del Parlamento, per il parere delle commissioni Lavoro, si prevede "un assegno di ricollocazione, nuovo strumento finalizzato al fatto che se un lavoratore perde un lavoro dopo 6 mesi, è possibile che abbia un assegno che può essere usato per acquistare servizi per ricollocamento", ha spiegato Poletti. 

Boschi: "Un lavoro completo"
"In un anno tutti i decreti previsti dalla Delega lavoro sono stati approvati. Il lavoro del governo e' praticamente finito". Lo ha detto Maria Elena Boschi in conferenza stampa. "E' stato fatto un lavoro rapido e completo", ha aggiunto. 

Padoan: Progressivo allentamento Patto stabilità
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto enti locali, "un insieme di misure che ha l'ispirazione di allentare i vincoli di operatività degli enti locali e territoriali rispetto al patto stabilità interno", quindi maggiore spazio per gli investimenti. In particolare per il 2015 regioni e province autonome avranno 2 miliardi per far fronte ai debiti, mentre nelle casse dei comuni ecco 530 milioni per far fronte al minor gettito da Imu e Tasi.


Fondi per messa in sicurezza siti produttivi
Il governo ha stanziato 205 milioni di euro per la Lombardia "per gli eventi calamitosi del 2012". Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi al termine del Cdm, sottolineando che potranno essere destinate non solo "alla ristrutturazione di carattere edilizio, ma anche per le infrastrutture e per sostenere la messa in sicurezza di siti produttivi e la possibilità di delocalizzarle per continuità aziende". Si tratta "di una norma attesa dal 2012, il governo ha rispettato il suo impegno con risorse importanti".