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ECONOMIA

Per carrello della spesa rincari 2,3%

Prezzi, Istat: a marzo inflazione scende a 1,4%

Il ribasso congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati e' dovuto quasi esclusivamente al calo dei prezzi dei vegetali freschi 

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A marzo il cosiddetto 'carrello della spesa' registra un calo rispetto a febbraio ma e' in aumento rispetto all'anno precedente. Lo rivela l'Istat nei dati definitivi del mese, spiegando che i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,9% su base mensile e registrano un aumento del 2,3% su base annua (era +3,1% a febbraio). L'Istat spiega che il ribasso congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati e' dovuto quasi esclusivamente al calo dei prezzi dei vegetali freschi (-13,2%) che segnano, su base annua, una marcata attenuazione della crescita, comunque pronunciata (+22,5%, era +37,2% a febbraio) e su cui incide il confronto con marzo 2016, mese in cui i prezzi dei vegetali freschi erano in calo del 2,8%. 

A marzo inflazione frena a 1,4%
L'inflazione a marzo 2017 frena all'1,4%, dopo quattro accelerazioni consecutive. L'indice nazionale dei prezzi al consumo resta inveriato su base mensile e registra un aumento dell'1,4% rispetto a marzo 2016. A febbraio l'aumento tendenziale era stato dell'1,6%, il più alto da quattro anni. L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un decimo di punto percentuale (+0,7%, da +0,6% del mese precedente), mentre quella al netto dei soli Beni energetici scende a +1,2%, da +1,3% di febbraio. L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1% per l'indice generale, a +0,3% per la componente di fondo.  "L'incremento tendenziale dell'indice generale continua ad essere determinato principalmente dai Beni energetici non regolamentati (+11,3%) e dagli Alimentari non lavorati (+6,2%), la cui crescita è in calo rispetto al mese precedente quando era pari a +12,1% per i primi e a +8,8% per i secondi", spiega l'Istat. A sostenere l'inflazione si aggiunge la dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%, in lieve accelerazione da +2,4% di febbraio).    La stabilità su base mensile dell'indice è il risultato di variazioni pressochè nulle dei prezzi di buona parte delle tipologie di prodotto. Fanno eccezione i prezzi dei Beni alimentari non lavorati, la cui diminuzione (-2,7%) è compensata dall'aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%).

Bolzano prima città per inflazione, +2,1% Ancona all'ultimo posto con un tasso dello 0,9%
Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome l'Istat a marzo registra aumenti dei prezzi su base annua, ma quasi tutti in decelerazione rispetto a quelli del mese precedente, con le uniche eccezioni di Firenze (+1,8%) e Venezia (+1,6%), entrambe in crescita dal +1,5% di febbraio. Bolzano (+2,1%) e Trento (+2%) si confermano le città in cui i prezzi registrano gli incrementi più elevati (+2,2% per entrambe nel mese precedente).  Seguono Milano (+1,8%), Napoli e Bari con +1,7%, Trieste (+1,6%), Perugia e Catanzaro (+1,5%). Aosta e Genova registrano una crescita pari a quella dell'indice generale nazionale (+1,4%), mentre le restanti città si attestano su un valore inferiore con Ancona che fa registrare l'incremento più contenuto (+0,9%). Roma è in penultima posizione con una crescita dei prezzi dell'1,1%.     Anche nei comuni con più di 150.000 abitanti che non sono capoluoghi di regione, i prezzi sono in crescita su base annua, come a febbraio, in tutte le dieci città per cui sono calcolati gli indici generali: gli aumenti maggiori riguardano Livorno (+1,9%) e Parma (+1,8%), quelli più contenuti Ravenna (+0,7%) e Reggio nell'Emilia (+1,2%).      

Coldiretti: inflazione frena per crollo prezzi verdure
A frenare l'inflazione e' il crollo del 13,2 per cento dei prezzi delle verdure a marzo rispetto al mese precedente grazie all'arrivo delle nuove produzioni che hanno spento la fiammata delle quotazioni provocata del maltempo che con gelo e neve ha decimato le coltivazioni agricole e contribuito l'inflazione a febbraio. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commento dei dati Istat sull'inflazione che a marzo scende all'1,4% su base annua per la frenata del carrello della spesa. "Con l'arrivo del bel tempo e l'aumento dell'offerta disponibile le quotazioni delle verdure - sottolinea la Coldiretti - sono rientrate ed e' possibile per i consumatori fare ottimi acquisti di qualita' al gusto prezzo. I cambiamenti climatici con lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali impattano sull'economia e rappresentano una sfida anche per i consumatori che devono fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello per ottimizzare la spesa". 

Consumatori, rincari di 414 euro per famiglia 'tipo'
 "Sebbene in lieve diminuzione, il tasso di inflazione determina pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini, pari a 414 Euro annui in termini complessivi, per una famiglia tipo". Lo affermano Federconsumatori e Adusbef in una nota commentando i dati Istat sull'andamento dei prezzi a marzo. Solo nel settore alimentare, le ricadute sono di 129 Euro annui, "un andamento allarmante, soprattutto se messo in parallelo con i dati sull'andamento dei consumi", secondo le due associazioni.  "È evidente che tali aumenti hanno effetti deleteri per le famiglie, che ancora si trovano ad affrontare una situazione di profonda crisi", dichiarano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. "Una crisi - aggiungono - dettata dal fatto che le famiglie sono rimaste l'unico caposaldo, l'unica forma di welfare pronta a sostenere giovani e meno giovani senza lavoro".