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ITALIA

Caltanissetta, Processo "Borsellino quater"

Mafia, Manfredi Borsellino: "Con l'agenda rossa di mio padre non ci sarebbero stati depistaggi"

Deposizioni del Ministro della Difesa Andò e dei figli del giudice Lucia e Manfredi Borsellino. Andò: Mai avuto notizie di trattativa Stato-mafia. Lucia Borsellino: "Mio padre si turbò, di Contrada non bisognava parlare"

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Palermo, la strage di via D'Amelio in cui perse la vita il giudice Borsellino (La Presse)
Si svolge a Caltanissetta davanti alla Corte d'Assise il processo "Borsellino quater". Oggi hanno deposto Salvo Andò, nel 1992 Ministro della Difesa ed i figli del magistrato: Lucia e Manfredi. 

Andò ha riferito ai giudici che Giovanni Falcone, dopo essersi trasferito a Roma, gli disse che temeva per la sua vita ("vale quanto un bottone", diceva) e per quella di Paolo Borsellino: "Rischiavano continuamente". L'ex esponente del Psi, ha altresì riferito che dopo l'omicidio Lima, Giovanni Falcone gli disse che "presto scoppierà un gran casino. C'era il segnale di un clima di guerra. Ho avuto l'impressione che Falcone a Palermo vivesse male. C'era chi lo amava ma anche chi tendeva ad isolarlo".
Andò ha detto ai giudici di non sapere nulla della presunta trattativa Stato-mafia.

Il giudice Borsellino il 19 luglio del '92 morì nell'attentato di Via D'Amelio, insieme ai cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. 

Le deposizoni dei figli di Borsellino
"Il depistaggio successivo non ci sarebbe stato se l'agenda rossa fosse finita nelle mani giuste", ha affermato Manfredi Borsellino. Il figlio di del giudice Borsellino ha inoltre riferito alla Corte che il padre, "utilizzava l'agenda rossa dall'inizio di quell'anno e proprio in quell'agenda citava molti particolari legati al suo lavoro, dagli incontri che faceva alle inchieste che seguiva. In quella grigia annotava la contabilità e i suoi impegni. Quella marrone era utilizzata come rubrica telefonica itinerante. La presenza dell'agenda rossa era costante soprattutto fra maggio e giugno". "Il questore La Barbera ci consegnò la borsa - ha riferito Manfredi - l'agenda rossa non c'era. Lucia chiese spiegazioni, lui si infastidì."

La figlia Lucia invece ha ricordato che una volta il suo fidanzato chiese al giudice Borsellino di esprimere un parere su Bruno Contrada. "Mio padre rimase particolarmente turbato e disse che Contrada era una persona della quale non bisognava parlare".