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I punti principali della dichiarazione finale dei leader del G20

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CLIMA
I Paesi del G20 "si impegnano a fronteggiare la minaccia critica e urgente dei cambiamenti climatici e a lavorare insieme perché Unfccc Cop26 di Glasgow abbia successo", è l'impegno enunciato dalla dichiarazione finale. "A tal fine, riaffermiamo il nostro impegno per una piena ed effettiva implementazione del Unfccc e dell'accordo di Parigi". Nello sforzo per limitare l'innalzamento delle temperature medie entro 1,5 gradi, "accelereremo le nostre azioni su mitigazione, adattamento e finanza, riconoscendo l'importanza fondamentale del raggiungimento di zero emissioni di gas a effetto serra a livello globale o della neutralità carbonica entro o intorno la metà del secolo e della necessità di rafforzare gli sforzi globali necessari per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi".

CARBONE E EMISSIONI
I paesi del G20 si "impegnano a mobilitare finanziamenti internazionali pubblici e privati per sostenere lo sviluppo di un'energia verde, inclusiva e sostenibile" e annunciano la "fine ai finanziamenti pubblici internazionali per nuova produzione di energia da carbone entro la fine del 2021", è una delle azioni più decise per la lotta al cambiamento climatico. Nella dichiarazione finale si sottolinea "lo stretto legame tra clima ed energia" e si ribadisce "l'impegno a ridurre l'intensità delle emissioni nel settore energetico per rispettare i tempi" definiti dal target fissato nella conferenza sul clima di Parigi.

"Collaboreremo per l'implementazione e la diffusione di tecnologie rinnovabili e a emissioni zero o basse, compresa la bioenergia sostenibile, per consentire una transizione verso sistemi di alimentazione a basse emissioni" continua la nota, che spiega come "ciò consentirà anche ai paesi che si impegnano a eliminare gradualmente gli investimenti in nuova capacità di generazione di energia dal carbone di farlo il prima possibile".

COVID E VACCINI
Incrementare gli "sforzi per garantire un accesso tempestivo, equo e universale ai vaccini", con particolare attenzione alle "esigenze dei Paesi a basso e medio reddito", è l'impegno preso dal G20. Riconoscendo che i vaccini "sono tra gli strumenti più importanti contro la pandemia" e riaffermando come l'immunizzazione globale al Covid-19 sia "un bene pubblico globale", i Paesi del G20 hanno ribadito l'obiettivo di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, come raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità.

"Lavoreremo insieme per il riconoscimento dei vaccini per il Covid-19 ritenuti sicuri ed efficaci dall'Oms e per rafforzare la capacità dell'organizzazione riguardo all'approvazione dei vaccini", scrivono i paesi evidenziando "l'obiettivo di ampliare l'elenco dei vaccini autorizzati per l'uso di emergenza, continuando a tutelare la salute pubblica e garantendo la privacy e la protezione dei dati".

"Riconosciamo che i finanziamenti per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie devono diventare più adeguati, più sostenibili e meglio coordinati e richiedono una continua cooperazione tra chi prende decisioni in materia di salute e finanza, anche per affrontare potenziali carenze di finanziamento, mobilitando un mix appropriato di meccanismi di finanziamento multilaterali esistenti e nuovi meccanismi di finanziamento", aggiungono i rappresentanti al vertice.

RIPRESA ECONOMICA
Dopo l'impatto del Covid nel 2020 quest'anno l'economia globale sta vivendo una ripresa "sostenuta", grazie alle campagne vaccinali e al continuo sostegno delle politiche fiscali: tuttavia, "la ripresa rimane molto divergente tra e all'interno dei paesi ed esposta a rischi al ribasso", si legge nella dichiarazione che che sottolinea il rischio legato "alla possibile diffusione di nuove varianti di Covid-19 e ritmi di vaccinazione irregolari".

I Grandi confermano la "determinazione a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per tutto il tempo necessario per affrontare le conseguenze negative della pandemia" e si impegnano "a sostenere la ripresa, evitando il ritiro prematuro delle misure di sostegno, preservando la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine".

Ribadendo l'impegno delle banche centrali a monitorare il recente andamento dell'inflazione, i membri del G20 confermano "attenzione alle sfide globali che stanno impattando sulle nostre economie" come i problemi nelle catene di approvvigionamento. "Lavoreremo insieme per monitorare e affrontare questi problemi man mano che le nostre economie continueranno a la ripresa e per sostenere la stabilità dell'economia globale".