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ITALIA

Il padre: non ci vedo nulla di male

Perugia, Raffaele Sollecito porta la nuova fidanzata a vedere dove è stata uccisa Meredith

La fotografia scattata da un passante mostra la coppia davanti al casolare dove nel 2007 è stata uccisa Mez. Sollecito: "Le ho mostrato i luoghi dove ho vissuto". Il padre: "Non ci vedo nulla di male"

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Raffaele Sollecito ha portato la nuova fidanzata davanti alla casa dove nel 2007 è stata uccisa Meredith Kercher ed è stato immortalato da un passante, poi i due sono andati a vedere il vecchio appartamento di Sollecito. La fotografia, pubblicata su alcuni giornali locali, ha susciato forti polemiche sull'opportunità del gesto da parte dell'ex studente, appena condannato nell'appello bis che si è celebrato a Firenze insieme ad Amanda Knox e ora in attesa delle motivazioni della sentenza e del ricorso in Cassazione. 

Sollecito: "Quella casa non ha significati particolari, la notte dell'omicidio non c'ero"
Dopo la pubblicazione delle fotografie, Sollecito si difende spiegando che ha solo voluto mostrare alla fidanzata i luoghi dove aveva vissuto a Perugia, compreso il casolare dove è stata uccisa la studentessa inglese che per lui "non ha significati particolari dato che la notte dell'omicidio non c'ero". Per Sollecito i tre anni vissuti a Perugia prima dell'omicidio di Meredith sono stati "una bella esperienza" e voleva che la ragazza ne vedesse i luoghi salienti, "e così siamo arrivati anche in via della Pergola, ma per me quel posto non ha significati particolari perché non ci ho vissuto alcunché di trascendentale". Sul periodo l'omicidio prende immediatamente le distanza: "Quello che è stato costruito dopo - ha aggiunto - invece non mi appartiene. Non mi riguarda, è stata una ricostruzione fatta da altri".

Il padre di Sollecito: ha voluto fare vivere alla fidanzata la tragedia che ha passato
Prende immediatamente le sue difese il padre: "Se Raffaele ha voluto far vivere alla sua fidanzata la tragedia che ha passato non ci vedo niente di male", ha detto Francesco Sollecito, ribadendo che il figlio è "un ragazzo normale e perbene e soprattutto è innocente, non ha niente a che spartire con questa storia maledetta dentro la quale è stato tirato suo malgrado. Ieri è stato a Perugia per fare visita a uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori, e quindi ha incontrato il professore universitario che lo sta aiutando a scrivere la tesi in ingegneria informatica. Non ci vedo veramente nulla di strano se in questa occasione ha approfittato per far vivere alla sua fidanzata la tragedia che ha passato".

L'omicidio di Meredith, i processi
Sollecito è stato condannato il primo grado insieme ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, poi entrambi sono stati assolti in appello. La Cassazione ha poi annullato la sentenza e disposto un nuovo processo di secondo grado a Firenze, per questioni procedurali. Al termine di questo processo Sollecito è stato condannato a 25 anni di carcere, la Knox a 28 e mezzo. Ora si attendono le motivazioni ma i loro legali hanno già annunciato che presenteranno ricorso in Cassazione.