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TECH

Indagine Microsoft in 12 Paesi

La tecnologia migliora la vita ma peggiora la privacy

La stragrande maggioranza delle persone che usa Internet crede che la tecnologia abbia migliorato il mondo, ma c’è molta divergenza nei vari Paesi su come la tecnologia cambierà la nostra vita nel futuro. È la conclusione del rapporto presentato da Microsoft al World Economic Forum di Davos

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di Celia GuimaraesDavos
Un’indagine tra gli utenti di Internet in 12 Paesi è stata presentata da Microsoft al World Economic Forum di Davos. Nel rapporto si legge che ci sono notevoli differenze nell’atteggiamento verso la tecnologia d’uso personale tra gli utenti di Paesi sviluppati e di quelli in via di sviluppo.
 
I Paesi in via di sviluppo hanno grande entusiasmo per i vantaggi portati dalla tecnologia e le sue ricadute, in particolare sui legami sociali, la sharing economy e il personal fitness. Invece nei Paesi sviluppati, dove la tecnologia è onnipresente, c’è più preoccupazione per alcune questioni emergenti.
 
15 giorni, 12 Paesi
Il rapporto Microsoft, intitolato "Punti di vista da tutto il mondo: come la tecnologia personal sta cambiando la nostra vita" comprende le risposte di 12 mila utenti Internet in 12 Paesi. Si tratta del secondo rapporto annuale commissionato dalla società fondata da Bill Gates.

Il sondaggio è stato condotto tra il 17 dicembre 2014 e  il 1° Gennaio 2015, con interviste in Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Giappone, Russia, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia e Stati Uniti. I risultati sono stati ponderati in base all’uso di Internet in ciascun Paese.
 
'Divergenza digitale'
"Gli utenti di Internet, quasi all’unanimità, dicono che la tecnologia personal sta rendendo il mondo migliore e più vitale", ha dichiarato Mark Penn, Microsoft executive vice president e chief strategy officer. “Ma c'è una ‘divergenza digitale’ tra utenti internet nei Paesi via di sviluppo e Paesi sviluppati per quanto riguarda come la tecnologia influenzerà la loro vita in futuro".
 
Chi protegge la privacy?
Rispetto al 2014, gli intervistati continuano ad essere entusiasti sugli effetti della tecnologia sull'economia ma più preoccupati per la privacy. Il ruolo della tecnologia nei settori dei trasporti e dell'alfabetizzazione è cresciuto, mentre la sua capacità di migliorare i legami sociali, di rafforzare la libertà personale e la libertà di espressione è scesa. La preoccupazione per la privacy in un anno è salita di cinque punti.
 
Poca protezione
In undici dei dodici Paesi esaminati, con l'unica eccezione l'India, gli intervistati affermano che l'effetto della tecnologia sulla privacy è stato per lo più negativo. La maggioranza degli intervistati in quasi tutti i Paesi afferma che le tutele legali per gli utenti sono insufficienti; solo in India e Indonesia la maggior parte degli intervistati si dichiara pienamente consapevole del tipo di informazioni personali raccolte su di loro.

Diritti su Internet
La maggioranza degli intervistati in Paesi sviluppati e in via di sviluppo ritiene che i diritti degli utenti su Internet dovrebbero essere regolamentati dalle leggi del Paese in cui vivono e se un governo straniero volesse informazioni sui dati personali del cittadino di un altro Paese,dovrebbe chiedere il permesso dalla persona interessata, non solo dal suo governo; che i poliziotti dovrebbero avere un mandato di perquisizione per poter accedere a informazioni personali su pc e che alle informazioni personali salvate su cloud dovrebbero applicarsi le stesse norme sulla privacy delle informazioni personali stampate su carta.