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MONDO

La commedia non gradita alla Corea del Nord

Alcuni cinema ci ripensano: The Interview sarà nelle sale a Natale

Circa duecento sale cinematografiche americane hanno annunciato che metteranno in cartellone The Interview il giorno di Natale. La première era stata sospesa per minacce di attacchi terroristici, una decisione stigmatizzata dal presidente Obama

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Dallas
Sony Pictures ha commentato soddisfatta la notizia, annunciata da alcune sale cinematografiche, che la commedia The Interview verrà infine, anche se in modo limitato, proiettata. La prima avrà luogo non più a New York ma a Dallas e ad Atlanta, come previsto il 25 dicembre.  

Il commento della Sony
"Non abbiamo mai rinunciato all'uscita di 'The Interview' e siamo contenti che il film sarà in alcune sale statunitensi. Allo stesso tempo continuiamo i nostri sforzi per assicurarci più piattaforme e più sale in modo che il film raggiunga la più grande audience possibile", ha detto  l'amministratore delegato di Sony Entertainment, Michale Lynton, augurandosi che questo sia "solo il primo passo per l'uscita del film. Siamo orgogliosi di renderlo disponibile al pubblico e di aver resistito a chi ha cercato di sopprimere la libertà di parola".

La Casa Bianca plaude al ritorno del film nelle sale
Un portavoce della Casa Biancha ha affermato che il presidendent Barack Obama ha ricevuto con soddisfazione la decisione di Sony Pictures di far tornare il film nelle sale, dopo che lo stesso presidente Usa aveva criticato l'annunciata cancellazione della pellicola. "Credo che abbiano fatto un errore", aveva infatti commentato Obama, durante la conferenza stampa di fine anno, parlando della scelta di annullare l'uscita del film. Se dalla major "mi avessero chiamato - ha affermato il presidente - avrei detto di non ritirare il film" e di "non lasciarsi intimidire".

Marcia indietro
La notizia sull'uscita del film nelle sale  è arrivata a meno di una settimana dall'annuncio della Sony di dover cancellare la première e addirittura la distribuzione del film, a seguito di minacce terroristiche. La commedia parla di un complotto per assassinare il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un e sarebbe stata la causa scatenante dell'attacco informatico senza precedenti contro major alla fine di novembre, secondo l'Fbi orchestrato proprio da Pyongyang. La decisione della Sony Pictures di ritirare la pellicola era stata conseguenza anche del fatto che le cinque principali catene di cinema Usa - Regal Entertainment, AMC Entertainment, Cinemark, Carmike Cinemas e Cineplex Entertainment - avevano annunciato che il film non sarebbe uscito nelle loro sale il giorno di Natale.