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ITALIA

Il messaggio del sindacato autonomo della polizia

Il Sap invia una lettera a Napolitano: "Applauso non legato a morte Aldrovandi"

Il segretario del sindacato Tonelli scrive al Capo dello Stato per una "riabilitazione" spiegando che quel gesto è stato travisato, l'applauso era per la presentazione del progetto "verità e giustizia". Chiede poi scusa "se ho offeso i valori fondanti della comunità"

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Congresso Sap
Roma
Il sindacato autonomo della polizia, travolto dalle polemiche per l'applauso agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, fa un passo indietro e invia una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Gianni Tonelli scrive al capo dello Stato che aveva definito la "vicenda indegna" in un messaggio inviato alla madre del giovane, per spiegare quel gesto che "non è in alcun modo riconducibile alla tragica morte del giovane Federico Aldrovandi e al dolore della famiglia verso la quale nutriamo sinceri sentimenti di deferente rispetto. Sono pienamente consapevole - continua Tonelli - che la Sua autorevole e perentoria censura rappresenta per la mia persona un marchio di infamia e un fardello di vergogna e sofferenza dai quali non riuscirò mai ad affrancarmi".

Un applauso spiega Tonelli nato nella sessione privata del VIII Congresso Nazionale Sap per la presentazione del progetto di realizzazione della campagna "verità e giustizia che da soddisfazione alle agognate aspirazioni dei nostri colleghi che tutti i giorni sulle strade con dedizione, professionalità e mal corrisposti chiedono solamente di poter tutelare i diritti dei cittadini, la legalità, la pacifica convivenza e l'ordine costituzionale". Un gesto quindi travisato, si difende Tonelli, "sanzionato con una raffica distruttrice di bordate infamanti". La lettera si conclude con le scuse del segretario generale del Sap 

Ieri è interventuo anche il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil Daniele Tissone "C'è piena libertà sindacale - ha dichiarato - ma le prese di posizioni corporative non aiutano la categoria ed aumentano il disagio nella società e nelle stesse forze di polizia". Ha poi spiegato "Una cosa è difendere i diritti dei lavoratori in relazione agli strumenti dati dalla nostra Costituzione, dallo sblocco contrattuale al ripristino degli automatismi individuali; altra cosa è una deriva corporativa che non rende giustizia alle migliaia di donne e uomini in divisa che con sacrificio svolgono correttamente il proprio dovere".