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Coronavirus

Manifestazione di studenti, docenti, genitori e sindacati

Scuola: "La priorità siamo noi", manifestazione sotto la pioggia a piazza del Popolo

La pioggia non ferma la manifestazione di protesta per la scuola. A Roma sono giunte le delegazioni provenienti da 30 città. All'iniziativa hanno aderito 80 organizzazioni

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"La priorità siamo noi". Con questo slogan scritto sotto il palco allestito nonostante la pioggia in piazza del Popolo a Roma, è iniziata la manifestazione del mondo della scuola per chiedere maggiore attenzione e risorse per affrontare un anno scolastico condizionato dalla pandemia. In piazza sono presenti tutte le sigle sindacali della Scuola, studenti e lavoratori scolastici. La pioggia battente non ha impedito la partecipazione dei manifestanti giunti da tutte le regioni d'Italia.

In piazza sindacati, studenti e docenti
Per chiedere una scuola che garantisca sicurezza, presenza e continuità, nella quale la Didattica a Distanza sia esclusivamente uno strumento emergenziale, oggi sono arrivati a Roma da 30 città italiane studenti, studentesse, docenti, educatori, educatrici e genitori. Alla manifestazione, indetta dal Comitato Priorità alla Scuola, nato spontaneamente da genitori, docenti e studenti nei mesi di lockdown, hanno aderito le più importanti sigle sindacali CISL, Cobas, FLC CGIL, Gilda, Snals e Uil. Tutti insieme per chiedere che il diritto allo studio sia garantito a tutti, bambini e ragazzi in ugual misura, dall'asilo all'università. Sono giunte a Roma le delegazioni aderenti ai Comitati locali di Priorità alla Scuola provenienti da 30 città italiane. Oltre 80 le organizzazioni che aderiscono alla mobilitazione.

Precari. "L'anno comincia con 200 mila supplenti"
"Una scuola sana non può esistere con 25-30 studenti e un ruotare continuo di docenti. La formazione non si compra ma si acquisisce; il precario non può continuare a vivere nei tribunali per esercitare il proprio lavoro. Lasciare un precario a vita è un modo vigliacco per agire. L'anno scolastico inizia con 200mila precari, quindi 200mila famiglie precarie. La scuola è iniziata senza docenti a causa del ministero che ha messo in piedi graduatorie zeppe di errori. Il ministero non ha voluto ascoltare né cambiare rotta". Lo ha detto Anita Pelagi, del coordinamento nazionale precari della scuola a Piazza del Popolo.

"Dovevamo essere assunti dal 1° di settembre e invece no: chi ne paga le conseguenze sono i docenti, il personale, i dirigenti. Vergogna: il ministro vuole fare i concorsi in piena emergenza sanitaria senza rispettare i docenti fragili e coloro che potrebbero essere in quarantena. Sono anni che dimostriamo il merito nelle classi, sono concorsi falliti, nozionistici, che non considerano l'empatia, di cosa stiamo parlando?  Il miglior modo per valutare un insegnante è sul campo. E poi c'è lo scandalo dei docenti di sostegno esclusi da ogni processo di stabilizzazione. E' incostituzionale, una offesa".

Furlan, Cisl: "Il governo non sottovaluti la protesta"
''Anche la Cisl oggi è in piazza insieme a studenti, insegnanti e famiglie per una scuola più sicura, più investimenti, copertura degli organici per garantire a tutti il diritto allo studio. Il Governo non sottovaluti la protesta. Il futuro del nostro paese dipende dalla scuola''. Lo scrive la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, su twitter.

Bombardieri, Uil: "Ascoltate le ragioni di docenti e studenti"
"La Uil è al fianco dei ragazzi che oggi manifestano per una scuola capace di rispondere, in condizioni dignitose e di sicurezza, alle loro aspettative e alle loro esigenze. Ed è al fianco degli insegnanti e di tutto il personale del comparto che dedicano la loro vita alla crescita umana e culturale dei nostri figli". Lo afferma il segretario generale della Uil, Pieparolo Bombardieri, secondo cui "nella scuola c'è il futuro. E una società che non investe nel futuro non ha speranze". Il sindacato - conclude - chiede alla politica e al Governo "di ascoltare le ragioni di questa piazza e di dare prospettive alla scuola con un progetto di investimenti serio e strutturato".

Ruocco, Cgil: "In molte scuole lezioni per meno di 2 ore al giorno"
Mezzo milione di banchi consegnati su 2 milioni e mezzo ordinati, 215 mila posti vuoti in organico al 1 settembre, 22 mila coperti dalle 84 mila immissioni in ruolo, 2278 posti vuoti di dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi): questa la realtà della riapertura delle scuole come l'ha rappresentata Francesca Ruocco della Flc Cgil intervenuta alla manifestazione di Priorità alla scuola. "Una situazione straordinaria avrebbe dovuto prevedere un piano straordinario di immissioni in ruolo dal 1 settembre. Fino a ottobre-novembre non ci saranno tutti i supplenti in classe - ha detto - i ragazzi in molte scuole fanno lezione solo 1 ora e 45 minuti al giorno. Vanno investiti 20 miliardi sulla scuola pubblica; senza scuola non ci sono diritti né futuro". Tra gli interventi dal palco anche quello di Serena Tusini dei Cobas e di Roberta Moscatelli di Priorità alla scuola.