Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/senato-scontro-senatori-su-data-del-voto-su-eventuale-autorizzazione-a-procedere-contro-salvini-nave-gregoretti-56cefd4e-ad94-432d-8c45-b9af80357154.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Accuse a Gasparri: non imparziale

Caso Gregoretti, scontro in Giunta al Senato sul voto su Salvini

Protesta dei senatori che sostengono il governo dopo che è stata respinta la richiesta di più documenti sulla salute dei migranti. Il leader leghista: processo? Andrò a testa alta

Condividi
Caso Gregoretti, si decide sulla data del voto martedì, ma è scontro al Senato in Giunta per le immunità: la  maggioranza lascia i lavori e chiede nuovi documenti sullo stato di salute dei migranti bloccati sulla nave.

La Giunta per le immunità di Palazzo Madama dovrà decidere se respingere o accogliere la richiesta di posticipare a dopo le elezioni regionali il voto sull'autorizzazione a procedere contro l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, presentata dai magistrati di Catania sul caso Gregoretti. 

Maggioranza esce
La maggioranza ha accusato il presidente della giunta, Maurizio Gasparri, di non essere imparziale e ha abbandonato la seduta mentre era in corso, dopo che la richiesta di acquisire agli atti la documentazione sullo stato di salute dei migranti trattenuti sulla nave, presentata da Mattia Crucioli del M5s, è stata respinta anche grazie al voto di Gasparri e all'assenza di Pietro Grasso (del gruppo Misto) e di Mario Giarrusso (M5s) in missione negli Usa con la commissione Antimafia.

"Sono inattaccabile", si è difeso il senatore di Forza Italia - relatore della vicenda -, sostenendo che la votazione è stata fatta oggi perché è stata presentata solo questo pomeriggio. "Se uno fa una relazione non ritenendo necessari altri elementi istruttori, se non votasse contro quella richiesta smentirebbe il proprio lavoro", ha poi aggiunto Gasparri,  motivando il suo voto contrario alla richiesta della maggioranza.  

Disaccordo sulla data
Altro punto di disaccordo è la data del voto sulla relazione con la quale si propone all'organismo di Palazzo Madama di negare l'autorizzazione a procedere nei confronti del leder della Lega.

Il Movimento 5 stelle, ha affermato ancora Gasparri, ha ritirato la richiesta di convocare un ufficio di presidenza per modificare il calendario dei lavori deciso all'unanimità a dicembre, che prevede di votare il documento il prossimo 20 gennaio.

La richiesta è stata però fatta propria dalla Lega e per questo il presidente ha convocato per le 19 di domani l'ufficio di presidenza. Se non ci sarà unanimità, saranno i componenti della Giunta a decidere se posticipare o meno la decisione. E su questo voto, viene fatto notare, potrebbero pesare le assenze di Giarrusso e di Grasso.

In attesa dell'esito del voto resta la polemica tra i partiti. Forza Italia si è schierata con Gasparri. "Il comportamento e le procedure seguite dal presidente della Giunta sono stati ineccepibili. Non lo stesso si può dire di alcuni esponenti dei gruppi di maggioranza che hanno presentato varie richieste in contrasto fra di loro", hanno affermato Lucio Malan, Fiammetta Modena e Adriano Paroli.

Per Anna Rossomando del Pd, invece, "quella fatta da Gasparri è una evidente forzatura, oggi (lunedì ndr) non avremmo dovuto votare, è stata una scorrettezza istituzionale", mentre secondo Italia viva "il presidente della Giunta da arbitro è diventato giocatore, prendendo parte in modo del tutto irrituale alla votazione" sulla istanza del Movimento 5 stelle.

La Lega ha infine puntato il dito contro gli avversari: "La maggioranza non ha il coraggio delle proprie azioni: ha abbandonato i lavori dopo essere andata sotto con i voti. Quella di Pd-5Stelle-Iv è una continua fuga dalla responsabilità e dal giudizio degli italiani", ha sostenuto il Carroccio. 

Salvini: con me tanti italiani
"Se rischierò un processo per aver controllato i confini il mio paese ci andrò a testa alta, ma dovranno preparare un Tribunale bello grande, perché con me ci saranno tanti italiani". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un'iniziativa elettorale a Varano, nel Parmense. In un passaggio del suo intervento, parlando del caso Gregoretti, in tanti tra il pubblico, hanno commentato: "Verremo con te, siamo pronti".