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MONDO

Conferenza Ginevra 2

Siria, venerdì al via colloqui diretti

Il ministro degli Esteri russo Lavrov annuncia i colloqui diretti tra i delegati di Assad e l'opposizione. Il capo della diplomazia siriana: "Mi auguro che la conferenza Ginevra-2 sia il primo passo verso un dialogo". Appello di Ban Ki Moon: "Ora basta: si arrivi alla fine del conflitto e si garantisca l'accesso degli aiuti umanitari"

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Il ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem
Montreaux
Seduti allo stesso tavolo per sette giorni, lealisti del governo di Bashar Assad e opposizione. E' una promessa che si sono scambiate le due parti alla conferenza di Montreaux e a dirlo è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, tra i maggiori alleati di Damasco. 

Lavrov ha mediato i colloqui tra il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Muallem e il presidente della Coalizione Nazionale Siriana, Ahmad Jarba. Secondo quanto emerge, Jarba avrebbe chiesto al governo di Assad un piano per cedere la leadership. Jarba ha anche chiesto una commissione di "ispettori internazionali che visiti i luoghi di detenzione", in Siria, facendo anche riferimento al rapporto commissionato dal Qatar che ha denunciato gli ultimi orrori. Da parte sua, al-Muallem ha riferito che Assad non si piegherà a richieste esterne. Ma comunque, il colloquio è avvenuto: "è la cosa principale", assicura Lavrov e il fatto che lealisti e ribelli si parlino è un enorme passo in avanti in quasi tre anni di guerra. 

 Allo stesso tempo il capo della diplomazia russa ha reso noto di aver avviato trattative con Usa e Onu su uno scambio di prigionieri tra le parti - con una lista di possibili persone da includere - e sull'invio di aiuti umanitari in Siria. Ci sarebbero poi progressi su un possibile cessate il fuoco ad Aleppo; trattative sarebbero in corso anche per Homs, entrambe città da cui è partita la rivolta e che da mesi sono teatro di violenti scontri. A dare la stessa notizia è Lakhdar Brahimi, ma con toni più prudenti. L'inviato di Onu e Lega Araba sulla Siria ha detto di aver ricevuto "segnali" su: lo scambio di prigionieri, l'aperura di corridoi umanitari e sul cessate il fuoco. 

Intanto Ban ki-Moon ha rivolto un appello a tutti: "Il mondo vuole al più presto l'interruzione del conflitto. Ne abbiamo abbastanza, è arrivato il momento di negoziare". Il segretario generale delle Nazioni Unite ha poi auspicato "negoziati sinceri": "Possano le due delegazioni essere guidate da saggezza, determinazione e spirito di compromesso per preservare il loro paese e mettere fine alla sofferenza della loro gente".