Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/siria-usa-nessuna-collaborazione-con-assad-contro-isis-45cbb085-8eb1-495c-9ec0-8120cb881048.html | rainews/live/ | true
MONDO

Lo fa sapere l'amministrazione Obama

Usa: "Nessuna collaborazione con Assad contro Isis"

Via libera alle missioni di ricognizione Usa, effettuate con droni, sul territorio siriano contro gli jihadisti dell'Isis. Obama: "Non dovremmo avere fretta di entrare in un conflitto senza pensarci". Isis chiede riscatto di 6,6 milioni di dollari per 27enne americana sequestrata. Ucciso cittadino Usa che combatteva a fianco degli jihadisti in Siria

Condividi
Siria
Washington (usa)
Gli Stati Uniti non si coordineranno con la Siria per combattere gli estremisti dello Stato islamico del'Iraq e della grande Siria. "Non ci sono piani" in merito, ha fatto sapere l'amministrazione Obama, che ha dato il via libera alle missioni di ricognizione sulla Siria contro lo stato islamico. Il governo del presidente siriano, Bashar al-Assad, aveva invece fatto sapere di essere pronto a collaborare con l'Occidente, contro gli estremisti, "ma solo con il nostro coordinamento". "Non dovremmo avere fretta di entrare in un conflitto senza pensarci", ha detto in serata il presidente Usa davanti a una platea di reduci a Charlotte, nella Carolina del Nord, durante l'American Legion National Convention. 

Droni Usa sulla Siria
E proprio oggi sono iniziati i voli di sorveglianza Usa, effettuati da droni, sulle zone del territorio siriano controllate dagli jihadisti dello Stato Islamico (Isis). Lo riferisce il sito web di Al Jazeera, citando fonti anonime dell'amministrazione americana. Il corrispondente dell'emittente a Beirut ha riferito che non è chiaro se gli americani abbiano comunicato con il governo siriano riguardo ai voli di sorveglianza.
"Usiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione", ha detto una fonte dell'amministrazione americana ad Al Jazeera, "e le nostre opzioni non vedono limiti nei confini geografici".
"Non abbiamo alcun piano" in direzione di un coordinamento con Assad, ha detto oggi Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ma secondo alcune Ong i servizi di intelligence dei due paesi si starebbero scambiando informazioni, attraverso Baghdad e Mosca, su Deir Ezzor, la provincia petrolifera nell'est del paese, in cui si trovano covi dello Stato islamico bombardati proprio oggi dall'aviazione siriana. "Droni non siriani hanno sorvolato quell'area", ha riferito l'Osservatorio siriano dei diritti umani.

Isis chiede 6,6 milioni di dollari di riscatto per donna Usa sequestrata 
Intanto, i media americani fanno sapere che l'Isis ha chiesto un riscatto di 6,6 milioni di dollari per una cittadina americana di 26 anni, non identificata in cambio del rilascio di un detenuto pachistano. La donna, nelle mani dell'Isis, è il terzo ostaggio americano in mano agli jihadisti.

Ucciso cittadino americano che combatteva a fianco dell'Isis
L'emittente Nbc riferisce che un cittadino americano, Douglas McAuthur McCain, 33 anni, originario di San Diego, è morto mentre combatteva a fianco dei jihadisti dell'Isis in Siria. L'uomo sarebbe stato ucciso negli scontri del weekend fra due gruppi di opposizione siriani, riferisce il Free Syrian Army. In tasca aveva 800 dollari e il passaporto americano.


Gli scontri in Iraq
Oggi la tv irachena "al Sumaria" ha riferito che i miliziani dell'Isis hanno ripreso la diga di Mosul, strappandola ai peshmerga curdi che l'avevano riconquistata il 17 agosto con l'aiuto dei raid aerei americani. La notizia è stata però smentita sia da fonti irachene che curde, le quali hanno confermato che gli jihadisti nella notte hanno sferrato un attacco con l'utilizzo di carri armati, respinto dall'azione congiunta dei peshmerga e delle forze speciali di Baghdad.    

Il ruolo dell'Iran
Intanto l'Iran sta già aiutando i peshmerga con l'invio di armi. Lo ha annunciato il presidente curdo Masud Barzani, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif ad Erbil. Zarif ha precisato che Teheran non ha inviato i propri militari in Iraq. Teheran ha minacciato di intervenire "senza restrizioni" nel conflitto se anche le città sciite di Kerbala e Nayaf cadranno nelle mani dell'Isis. Il ministro dell'Interno Abdolreza Rahmani'-Fazli ha spiegato che l'eventuale caduta delle due città "è la linea rossa fissata dal presidente Hassan Rohani". La disputa tra Baghdad e il governo regionale del Kurdistan iracheno sull'esportazione di petrolio curdo ha determinato per il governo federale, assieme al peggioramento delle condizioni di sicurezza nel nord del paese, perdite per oltre 16 miliardi di dollari. Lo ha dichiarato in un comunicato il portavoce del ministero del Petrolio iracheno, Asim Jihad.