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MONDO

Giornata conclusiva del vertice

Summit sul clima. Biden: "Opportunità per creare milioni di posti di lavoro"

Kerry: "Investire sulla lotta ai cambiamenti climatici non è un sacrificio ma un'opportunità"

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La lotta ai cambiamenti climatici "è un'opportunità di creare milioni di posti di lavoro ben pagati nel mondo. E' una sfida per ogni Paese, creare una nuova industria e investire in innovazione accelerando lo sviluppo delle tecnologie. E' uno sforzo fondamentale che ogni Paese deve compiere". E' il messaggio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden nella seconda giornata del vertice dei leader mondiali aperta dall'inviato statunitense per il clima John Kerry con l'impegno di affrontare la sfida con una "quantità storica di nuovi investimenti".

L'ex segretario di Stato ha detto venerdì di aver ascoltato i rappresentanti di 63 Paesi il primo giorno di vertice, da tutte le regioni del mondo. Molte nazioni hanno piani audaci ma non hanno le risorse per attuarli. "C'è una frustrazione pacata ma evidente che è stata manifestata da molti che hanno contribuito così poco alla crisi ma che devono affrontare così tante conseguenze", ha detto Kerry. L'inviato Usa ha riconosciuto poi che i partecipanti hanno riferito con entusiasmo uno dopo l'altro di "misure significative ed entusiasmanti che stanno adottando".

Opportunità non sacrifici
L'agenda della seconda giornata fa il punto sulle opportunità economiche per combattere il cambiamento climatico e la necessità di innovazioni tecnologiche. Il messaggio è che investire in tecnologie emergenti e sistemi di trasporti elettrici ripagherà nel lungo periodo in termini di posti di lavoro e ricchezza. "Non si tratta di sacrifici", ha detto Kerry: "Queste sono opportunità".

L'ex sindaco di New York City Mike Bloomberg e il co-fondatore di Microsoft Bill Gates hanno aiutato a presentare il piano di trasformazione dell'economia statunitense voluto da Biden. Bloomberg ha affermato che la lotta al cambiamento climatico dipenderà dal miglioramento della trasparenza finanziaria sui rischi del riscaldamento globale. L'ex sindaco di New York ha affermato che le aziende devono fornire informazioni finanziarie sui rischi climatici, in modo che gli investitori possano indirizzare i finanziamenti alle aziende che stanno mitigando le minacce del cambiamento climatico. Il miliardario ha detto che ci vorranno investimenti storici per vincere la sfida e che spesso sindaci e amministratori delegati gli dicono che vogliono fare di più per affrontare il cambiamento climatico, ma che hanno bisogno di più aiuto.

Bill Gates ha ringraziato Biden e Kerry per aver ristabilito il ruolo guida degli Stati Uniti nell'affrontare il cambiamento climatico. "Questo è un momento promettente", ha detto il co-fondatore di Microsoft, sottolineando che attivisti e giovani chiedono giustamente un'azione. "I governi di tutto il mondo stanno soddisfacendo queste richieste con impegni ambiziosi", ha aggiunto. Gates ha affermato che il cambiamento climatico è "una questione incredibilmente complessa e l'utilizzo delle sole tecnologie odierne non ci consentirà di raggiungere obiettivi ambiziosi". Per sconfiggere i cambiamenti climatici" è essenziale la cooperazione internazionale e investire sempre più in innovazione e nuove infrastrutture": ha detto, lanciando un appello a tutti  leader mondiali.

Il piano di Biden
Dopo la decisione di riportare gli Stati Uniti nell'accordo di Parigi, Biden non nasconde la volontà degli Usa di riprendersi leadership nella lotta al fenomeno del climate change, e non solo a parole. Ecco allora che annuncia nuovi ambiziosissimi obiettivi per il suo Paese: raddoppiare il taglio previsto dei gas serra, riducendoli del 50-52% entro il 2030. Molto più di quanto si era prefissa l'amministrazione Obama. Il traguardo finale per gli Stati Uniti resta quindi quello di un'economia a 'emissioni zero' entro il 2050. Di qui l'esortazione agli altri Paesi sviluppati a fare lo stesso, accelerando i propri piani. Proprio come fatto dall'Europa che, alla vigilia del vertice, aveva già annunciato un taglio del 55% delle emissioni entro il 2030.   

Il risultato più importante per ora incassato dal presidente americano appare la promessa fatta da Xi Jinping che, prendendo la parola, si è impegnato su un obiettivo non semplice per il gigante asiatico: Pechino sarà in grado di raggiungere il target delle emissioni zero entro il 2060. Il leader cinese ha quindi sposato la linea del multilateralismo, riconoscendo come un problema come quello del clima non può che essere risolto da uno sforzo comune della comunità internazionale, seppur rispettando le esigenze e le differenze tra Paese e Paese.

Ma Biden ha accolto molto positivamente anche l'appello di Putin affinché il mondo collabori per la "rimozione delle emissioni accumulate". Così nella sessione conclusiva del vertice virtuale sul clima ha detto che "gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con la Russia e con altri Paesi a questo progetto", aggiungendo che è molto "promettente".