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MONDO

Cruciale per la vittoria il voto all'estero

Turchia: passa la riforma presidenziale di Erdogan con il 51%, le opposizioni denunciano brogli

Il presidente turco ha parlato di "decisione storica che tutti devono rispettare" e ha annunciato un possibile referendum sulla reintroduzione della pena di morte. L'opposizione chiede di cancellare l'esito della consultazione

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Vittoria risicata per Recep Tayyip Erdogan nel referendum costituzionale sul presidenzialismo in Turchia.
I risultato definitivi saranno resi noti non prima di 10 giorni ma ma la commissione elettorale ha confermato la
vittoria del 'sì' con poco più del 51%. L'opposizione denuncia brogli sul 3-4% dei voti. 

Opposizione, cancellare esito referendum
 Il principale partito di opposizione in Turchia, il kemalista Chp, ha annunciato che sull'esito del voto farà ricorso alla Corte Costituzionale.  L'opposizione contesta in particolare la decisione dell'Ysk di conteggiare come valide anche le schede senza il suo timbro ufficiale, salvo esplicite prove di frodi. 

Commissione, schede contestate sono valide
Il capo della commissione elettorale turca ha detto che le schede senza timbro, contestate dall'opposizione, sono valide, e che già in passato sono state ammesse. 

Cruciale il voto all'estero
Il voto contrario alla riforma costituzionale prevale in tutte e tre le province delle maggiori città turche - Istanbul, Ankara e Smirne - e nel sud-est dove è forte la minoranza curda. Cruciale per la vittoria del sì il voto all'estero. Dalla Germania all'Olanda, passando per Austria e Belgio il 'sì' ha superato il 60%, andando in molti casi anche oltre, mentre la riforma è stata bocciata dai turchi residenti in Svizzera.  Secondo i dati diffusi nella notte dall'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu e rilanciati dalla tedesca Dpa, in Germania,  dove risiede la più grande comunità turca all'estero (1,4 milioni gli aventi diritto), il 63,1% degli elettori ha detto 'sì' alla riforma costituzionale che assegna ampi poteri al presidente. In Austria e in Belgio, hanno creduto nella riforma rispettivamente il 73,5% e il 75,1% degli elettori. In Olanda ha  votato per il 'sì' il 71% degli aventi diritto, mentre in Svizzera solo il 38% si è espresso a favore del passaggio al sistema presidenziale.  Il voto all'estero (gli aventi diritto sono circa 2,9 milioni su un totale di 55,3 milioni di elettori) si è concluso lo scorso 9 aprile e, stando ai dati ufficiali, circa il 59,2% degli elettori ha sostenuto le riforme volute da Erdogan.


L'affluenza al voto si è registrata all'86% su oltre 56 milioni di elettori in 81 province.  Dal sito CnnTurk la mappa del voto, che fotografa la realtà di un Paese spaccato in due. Il no, "HAYIR", conquista le grandi città, le regioni occidentali e il sud-est. Il sì, "EVET", prevale nelle aree rurali e nelle province meno popolate.



Erdogan: decisione storica
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, riferisce l'agenzia Anadolu, si è congratulato per la vittoria al referendum costituzionale che gli assegna poteri quasi assoluti con i vertici dei partiti alleati, il suo Akp, i nazionalisti del Mhp e l'islamista Bbp. "E' un risultato chiaro", ha affermato. E poi: "La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione" che "tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati". "La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto. È facile difendere lo status quo, ma molto più difficile cambiare", ha aggiunto Erdogan. "Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all'estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese", ha affermato. Erdogan ha poi promesso di discutere con gli altri leader politici la reintroduzione della pena di morte in Turchia, che potrebbe essere oggetto di un nuovo referendum.

Premier Yildirim: nuova pagina in nostra democrazia
"La nazione ha fatto la sua scelta. Questa è una nuova pagina nella storia della nostra democrazia, il risultato verrà usato per garantire la pace e la stabilità della Turchia". Lo ha detto il premier turco Binali Yildirim, nel suo primo discorso dopo la vittoria di misura del 'sì'. "Non ci fermeremo, andremo avanti dal punto in cui eravamo arrivati" prima di questa campagna elettorale, ha aggiunto Yildirim, ringraziando il presidente Recep Tayyip Erdogan per il suo ruolo a sostegno della riforma.

Commissione Ue: valutare modifiche Costituzione per ingresso Ue
"Prendiamo atto dei risultati del referendum in Turchia sulle modifiche alla Costituzione, adottata dall'Assemblea nazionale turca il 21 gennaio 2017.Siamo in attesa della valutazione della missione internazionale degli osservatori dell'Osce/Odhir, anche per quanto riguarda presunte irregolarità". Lo hanno dichiarato il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza  e vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, e il commissario per le politiche con i Paesi confinanti, Johannes Hahn. 

"Le modifiche costituzionali, e soprattutto la loro attuazione pratica, saranno valutate alla luce degli obblighi della Turchia come paese candidato all'Ue e in quanto membro del Consiglio d'Europa", hanno aggiunto. "Incoraggiamo la Turchia a affrontare le preoccupazioni e le raccomandazioni del Consiglio d'Europa, tra cui quelle relative allo stato di emergenza. In considerazione del risultato del referendum e viste le implicazioni di vasta portata delle modifiche costituzionali, anche noi chiediamo alle autorità turche di ricercare il più ampio consenso possibile a livello nazionale nella loro attuazione."

Schulz: Erdogan ha vinto di stretta misura, non è il suo Paese
"Un risultato così di stretta  misura dimostra una cosa: Erdogan non è la Turchia. L'impegno  per la democrazia e i diritti umani deve continuare". Lo ha scritto su Twitter Martin Schulz, candidato cancelliere della Spd ed ex presidente del Parlamento europeo, commentando il voto.