Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/vertice-capi-stato-ue-7e86be27-7830-42aa-be5a-fe18be633d58.html | rainews/live/ | true
MONDO

Al via vertice capi stato Ue: su tavolo vaccini, certificati verdi ed equilibri diplomatici

Stasera previsto intervento di presidente Usa per far il punto sulla lotta alla pandemia

Condividi
Si riunisce oggi e domani in videoconferenza il tradizionale vertice di marzo dei capi di Stato e di governo dell'Ue. Per l'Italia parteciperà al vertice dei Ventisette, per la seconda volta come presidente del Consiglio, Mario Draghi. Questa sera, alle 20:45, è previsto un intervento del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invitato a collegarsi da remoto dai vertici europei.
 
La discussione comincerà alle 13 con il tradizionale scambio preliminare di opinioni con il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Seguirà una relazione del primo ministro portoghese Costa sui lavori in Consiglio Ue sotto la presidenza semestrale di turno del Portogallo. Quindi verrà affrontato il tema della pandemia di Covid-19, in particolare la situazione della campagna vaccinale e degli sforzi per accelerare la produzione, la consegna e la distribuzione delle dosi negli Stati membri, il rafforzamento, deciso oggi dalla Commissione europea, del regolamento Ue sul controllo sulle esportazioni dei vaccini (un punto sostenuto particolarmente dall'Italia e dalla Francia).
 
Certificati verdi per viaggiare
 

In tema di coordinamento delle misure restrittive contro il Covid, i leader discuteranno dello stato della preparazione per l'entrata in vigore, prevista a giugno, dei nuovi "certificati verdi" digitali interoperabili fra i paesi membri, che attesteranno, per i viaggiatori transfrontalieri all'interno dell'Ue, l'avvenuta vaccinazione e/o i risultati negativi a test recenti per la rilevazione del virus, oppure l'avvenuta guarigione per chi ha già contratto la malattia. La pressione sta aumentando affinché i certificati verdi, proposti dalla Commissione la settimana scorsa, possano essere approvati con urgenza dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue per diventare operativi già a metà giugno, e salvare così, almeno in parte, la stagione turistica.
 
 
Relazioni con la Turchia
 
I leader Ue passeranno quindi a esaminare lo stato delle relazioni con la Turchia, dopo i progressi positivi recenti nell'area calda del Mediterraneo orientale (arresto delle attività illegali di prospezione e perforazione in mare, ripresa del dialogo bilaterale con la Grecia, rinnovato impegno a risolvere la questione dell'occupazione di Cipro nel quadro delle Nazioni Unite) ma tenendo conto anche dell'inasprimento del regime autoritario del presidente Erdogan all'interno del Paese.Ma sul possibile allentamento della pressione verso Ankara per incoraggiare la continuazione del processo di de-escalation il fronte Ue è diviso. Il vertice dovrebbe confermare l'impegno dei Ventisette a riprendere la cooperazione, anche  in modo "progressivo e proporzionale", ma anche "reversibile" se vi fossero nuove frenate e retromarce, provocazioni e azioni unilaterali da parte della Turchia. Più marginalmente, verranno anche menzionati i rapporti con la Russia, ma una discussione più approfondita su questo tema è attesa a giugno.
 
Interviene anche Biden
 
 Questa sera si unirà alla discussione dei leader, da remoto, anche il presidente Usa Joe Biden. Il collegamento è previsto per le 20.45, e oltre a Biden parleranno il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier portoghese Antonio Costa, il cui governo esercita la presidenza di turno semestrale del Consiglio Ue. Non ci sarà molto spazio per eventuali interventi degli altri leader, e non si sa bene di che cosa vorrà parlare il presidente americano nel poco tempo a disposizione. Probabilmente menzionerà i temi del rinnovato partenariato privilegiato transatlantico, dopo la parentesi difficile del suo predecessore Donald Trump, la lotta al cambiamento climatico, i rapporti con la Russia e la Cina, il commercio mondiale e la riforma del Wto. Certamente si parlerà della pandemia di Covid, e in questo quadro, la questione fondamentale è il mantenimento del flusso fra Usa e Ue di componenti e materiali nella catena produttiva dei vaccini anche se non un solo vaccino americano è stato finora esportato verso l'Europa a causa del divieto imposto dall'Amministrazione durante la fase d'emergenza. Ma potrebbe essere menzionata la possibilità che questa situazione cambi prima dell'inizio dell'estate, quando la fase d'emergenza sarà finita e sarà stata completata con successo la compagna di vaccinazione della popolazione dall'altra parte dell'Atlantico. L'Ue avrà in quel momento tassi di vaccinazione ancora molto inferiori all'obiettivo del 70% della popolazione adulta, che si raggiungerà, se va bene, solo tre-quattro mesi dopo, e i vaccini Usa ormai ampiamente disponibili e non più necessari potrebbero essere inviati agli alleati europei, oltre che agli altri paesi che ne avranno più bisogno.