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ITALIA

In Aula martedì 31 maggio

Stop ai vitalizi, le novità del disegno di legge in cinque punti

Dal sistema contributivo anche per gli ex parlamentari all'età pensionabile, dalla gestione separata dell'Inps all'entità dell'importo della pensione

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Addio a tutti i vitalizi. È questo l'obiettivo del disegno di legge e l'auspicio di molti italiani. La riforma, ricalcata sulla proposta di cui è relatore Matteo Richetti (Pd), vuole rivoluzionare il sistema pensionistico dei parlamentari. Dopo il via libera in commissione Affari costituzionali e alcune piccole modifiche, il testo approderà in Aula mercoledì 31 maggio, quando sarà già stato votato il mandato al relatore. Sono cinque i punti chiave del disegno di legge.

1) Sistema contributivo: I vitalizi vengono aboliti e il sistema previdenziale contributivo, valido per i dipendenti pubblici, viene esteso anche nei confronti dei parlamentari.

2) Nuove norme anche per gli ex parlamentari: Il nuovo sistema interamente contibutivo si applica anche agli ex parlamentari che ancora precepiscono gli assegni vitalizi: "Le disposizioni della presente legge si applicano agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonché a quelli cessati dal mandato precedentemente".

3) Diritto alla pensione: La pensione si comincia a ricevere dai 65 anni d'età. Solo i parlamentari che hanno esercitato il mandato per almeno cinque anni hanno diritto alla pensione.

4) Gestione separata INPS: L'Istituto Nazionale Previdenza Sociale sarà provvisto di un'apposita gestione differenziata dei fondi destinati al trattamento previdenziale dei parlamentari.

5) Importo della pensione: Con il sistema contributivo, le pensioni dei parlamentari non possono essere maggiori della somma già percepita al momento dell'entrata in vigore della riforma. Questa è una delle modifiche introdotte da un emendamento del Pd presentato in commissione.