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Nuovi muri d'Europa, da Calais all'Ungheria (foto)

Un piccolo canale nella campagna verde e rigogliosa, a qualche km da Asotthalom, segna uno dei punti di confine tra Ungheria e Serbia, che il governo di Viktor Orban, ha deciso di sigillare per 175 km con un muro di 4 metri destinato a bloccare il flusso incessante di migranti che arrivano da sud, lungo la famigerata "rotta dei Balcani".
Nel porto di Calais procede la costruzione di una "recinzione di sicurezza": due chilometri per sei metri di altezza su due lati e filo spinato, frutto di un accordo tra Francia e Gran Bretagna, per contenere il flusso di migranti. La competenza del controllo dei confini esterni spetta agli Stati membri, ma Bruxelles chiede che le procedure siano improntate sul rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento. La Commissione Ue ha ammonito per questo l'Ungheria, uno dei Paesi al momento maggiormente sotto pressione. Secondo gli ultimi dati Eurostat, solo nel primo trimestre del 2015 ha ricevuto 32.810 richieste di asilo con un incremento del 17% rispetto agli ultimi tre mesi del 2014. "L'Ue sta cercando di risolvere il grave problema dell'immigrazione. Però una risposta comune a questa sfida richiede troppo tempo e non possiamo attendere", dice Budapest. 
Intanto la 'fortezza Europa' continua a blindarsi.
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