Donne e lavoro

Imprenditoria femminile in crescita: + 0,6%. Ma le imprese in rosa sono solo una su cinque

Confesercenti, continua la sofferenza per il settore ristorazione, ma traina quello dell'alloggio. Unicusano, in Italia è occupato solo il 49 % delle donne contro la media europea del 62,4 %. Ma le donne continuano a essere le più istruite

Imprenditoria femminile in crescita: + 0,6%. Ma le imprese in rosa sono solo una su cinque
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Le imprese femminili in Italia rappresentano poco più del venti per cento del totale

L’economia in - piccola - rinascita è plurale femminile. Nell’appuntamento annuale dell’otto marzo, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Confesercenti rende noti i dati sulle imprese “in rosa”: lo scorso anno sono state registrate 7.924 imprese attive. Un + 0,6 per cento che ha riportato il dato ai livelli pre prandemia. Confesercenti specifica che la crescita non è stata però omogenea: i reparti più colpiti dalla contrazione dovuta al covid 19 come quello del commercio al dettaglio e della ristorazione continuano a soffrire della lunga crisi, con una perdita di quasi 2 mila attività.  

La ripresa nasce in particolare dalle società di capitali, tipologia di azienda più strutturata e "robusta" sotto il profilo organizzativo e gestionale. L’incremento delle imprese al femminile ha riguardato principalmente il Nord con Trentino (+1,7 %), la Lombardia ( + 1,6 %) seguiti subito dal Sud Sicilia e Puglia (+1,2%). Tra le regioni più sofferenti, il Lazio, con un – 1,7%.

Ad aumentare sono state soprattutto le consistenze delle società di capitale (+4,1% a fine 2021) - con il settore dell'alloggio sopra la media nazionale (+5,5%) - mentre si è ridotto il numero di società di persone (-1,7% rispetto al 2020). “Nonostante le difficoltà, le imprenditrici hanno dimostrato di sapere mettersi in discussione e creare opportunità per loro stesse e per gli altri", ha commenta la presidente di Impresa Donna Confesercenti Barbara Quaresmini che ha aggiunto: "È però necessario fare di più per sostenere le imprese al femminile, che sono ancora solo il 22,6% del totale. Confesercenti sta studiando linee di credito dedicate alle donne. Ma sarà fondamentale anche utilizzare fino in fondo le risorse messe a disposizione dal PNRR per l'imprenditoria femminile”.

Il mondo del lavoro 

Donne imprenditrici ma anche dipendenti o a contratto. Nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, i risultati di una analisi condotta dalla università Unicusano puntano il dito su una occupazione femminile sempre più sofferente a causa della pandemia.

Se in Europa si registra un tasso medio di donne con impiego lavorativo del 62,4%, il dato italiano è del 49% e, inoltre, è anche diminuito di 1,1% rispetto al periodo pre covid (50,1%). Da non sottovalutare la differenza per area territoriale, tra Nord e Sud del Paese: in tre Regioni del Meridione il tasso di occupazione rilevato è stato inferiore al 30% con Sicilia (29,3%), Calabria (29%) e Campania (28,7%) agli ultimi posti. Il Sud, inoltre, ha riscontrato forti penalizzazioni anche nella fascia di 25-44 anni con soltanto il 48,8% di tasso di occupazione complessivo rispetto al 79,8% dell'Europa.   

Anche Unicusano rileva poi come in ambito imprenditoriale soltanto un'azienda su cinque sia a gestione femminile. Su 6 milioni di imprese operanti oggi in Italia, solo 1,3 milioni contano un management a trazione 'rosa', pari al 22% del totale, e circa 154mila sotto la guida di giovani imprenditrici, il 2,6%. Eppure tra le donne si registra un livello di istruzione più alto rispetto agli uomini. 

Donne più istruite ma più penalizzate

La percentuale delle studentesse che hanno ottenuto un titolo di scuola superiore è del 65,1% mentre gli studenti di sesso maschile si attestano al 60,5%. Per quel che riguarda i titoli di studio universitari, sono laureate il 23% delle donne contro il 17,2% degli uomini.   

Unicusano ha riportato poi la significativa classifica dell'indice di uguaglianza di genere nei diversi Paesi europei, il cosiddetto Gender Equality Index, con l'Italia 14esima alle spalle di Svezia, Danimarca, Francia, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Germania e Austria.

Altro tassello, le donne e la politica

Oggi, come ricorda lo studio della Unicusano, nelle autorità amministrative indipendenti, su 37componenti in carica soltanto 11 sono donne, ovvero il 29,7%. Dalle statistiche citate dall'Unicusano emerge che in Italia è donna il 35,7% dei membri di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica contro il 44% di parlamentari donna della Spagna, il 41,5% della Svizzera, il 41,4% della Norvegia e il 40,7% del Belgio.