Il presidente Usa Joe Biden ha promulgato il Chips and Science Act, la legge che intende rivitalizzare la produzione nazionale di semiconduttori e aumentare la competitività degli Stati Uniti sul mercato mondiale, alla luce della recente instabilità venutasi a creare a Taiwan negli ultimi giorni. L’isola al largo della Cina, la cui sovranità e indipendenza è messa in discussione da Pechino, gestisce attualmente oltre la metà del mercato mondiale. Va ricordato, inoltre, che la produzione di chip è alla base di numerosi prodotti, dalle automobili più moderne all'hi-tech.
“In America tutto è possibile” ha sottolineato enfaticamente il capo della Casa Bianca, evidenziando lo sforzo bipartisan per arrivare al risultato dell’approvazione. “Il popolo americano può essere orgoglioso” di quello che sarà “un investimento generazionale”. La legge, necessaria per la carenza di chip e la crisi sulle catene di approvvigionamento, destinerà oltre 52 miliardi di dollari alle società che produrranno i chip negli Stati Uniti, e miliardi di dollari in sgravi fiscali per incoraggiare gli investimenti nel settore. Il Chips and Science Act fornirà inoltre decine di miliardi di dollari alla ricerca scientifica.

“Dobbiamo produrre i chip in America per ridurre i costi quotidiani e creare posti di lavoro”, ha dichiarato Biden, tra le altre cose. Il presidente ha poi ricordato che 30 anni fa l'America era al 40% della produzione globale, e poi “la produzione americana, la spina dorsale della nostra economia, è stata svuotata, abbiamo portato la produzione di semiconduttori all'estero e, di conseguenza, oggi ne produciamo a malapena il 10%”, e questo nonostante la leadership “nella progettazione così come nella ricerca”. Il capo della Casa Bianca ha aggiunto che servono chip avanzati anche per i sistemi militari del futuro, ma “sfortunatamente la Cina li sta producendo prima di noi”. Biden ha poi accusato il partito comunista cinese di aver “attivamente esercitato pressioni sugli affari statunitensi contro questo disegno di legge”.
Il discorso di Biden è stato interrotto continuamente da colpi di tosse, che hanno spinto il presidente a chiedere scusa e a fare una pausa per bere un bicchiere d'acqua. Il presidente, 80 anni il prossimo novembre, è risultato positivo al Covid per due volte di fila nell'ultimo mese. Dopo l'ennesimo colpo di tosse, la platea, radunata nei giardini della Casa Bianca, gli ha tributato un applauso.
La domanda di semiconduttori è esplosa durante la pandemia di Covid, causando carenze globali ulteriormente esacerbate nei mesi scorsi dalla chiusura delle fabbriche cinesi a causa dei nuovi lockdown.