Il poligono e l'arma usata per la strage. Analizzati i filmati delle telecamere di sicurezza

L'impianto di Tor di Quinto ancora sotto sequestro. E ora la prefettura chiede una stretta

Il poligono e l'arma usata per la strage. Analizzati i filmati delle telecamere di sicurezza
Tgr Lazio
Il poligono di tiro posto sotto sequestro

Elisabetta Silenzi, 55 anni, Sabina Sperandio, di 71, e Nicoletta Golisano, 50 anni sono state freddate dalla Glock 45 che Claudio Campiti ha portato via dal poligono di Tor di Quinto. E ora è proprio la struttura per il tiro sportivo al centro delle indagini. Qui, l'ex assicuratore di 57 anni, si esercitava dal 2018. Iscritto con tessera platinum. E saranno forse le immagini delle telecamere interne al poligono a spiegare come sia riuscito a portarsi via l'arma semiautomatica presa a noleggio per esercitarsi.
Nel 2020 Campiti aveva fatto richiesta per un porto d'armi. Domanda respinta dai carabinieri di Ascrea, il comune in provincia di Rieti in cui si trova il consorzio Valleverde dove l'uomo risiede in un edificio in costruzione.
Il perché di quel rifiuto è tutto nelle pagine del suo blog "benvenuti all'inferno" in cui sono scritte nero su bianco le minacce agli altri proprietari e ai responsabili del consorzio che da tempo avevano segnalato il caso ai carabinieri.
Minacce diventate realtà alle 9.30 di domenica quando Claudio Campiti è entrato nel gazebo in cui si stava tenendo l'assemblea annuale di condominio. Ha iniziato a sparare uccidendo le tre donne e ferendo altre tre persone.

Il poligono sotto sequestro

Fin dalla tarda mattinata di domenica sono stati sbarrati i cancelli del poligono Umberto I di Tor di Quinto a Roma. Il nastro biancorosso dei Carabinieri funge da sigillo. Dentro sono stati interrogati uno ad uno i frequentatori dell'impianto sportivo per capire il prologo della strage di Colle Salario. È nel poligono infatti che il 57enne Claudio Campiti si è procurato la pistola Glock e le munizioni 9x21 che ha usato poi nel gazebo di via Monte Giberto. Essendo incensurato, pur senza un porto d'armi si era potuto iscrivere al poligono con una procedura abbastanza restrittiva ma non impossibile da seguire anche per una persona con evidenti problemi. 

La stretta sulla sicurezza

Stretta nei poligoni di tiro. È la Prefettura a volerla all’indomani della strage di Colle Salario. Ci saranno nei prossimi giorni attività di controlli amministrativi per verificare la regolarità della condizione della gestione del poligono stesso. Sergio Lazzarini tecnico nazionale di tiro sportivo da noi sentito dice che la sicurezza è già massima e che non si può fare di più. Fatto sta però che Campiti è riuscito a portarsi via la pistola con cui ha fatto la strage.