L'indagine

Presunte violenze in carcere a Biella, 28 agenti indagati

Ai domiciliari un commissario della polizia penitenziaria, altri 27 sospesi. E' il terzo caso dopo Torino e Ivrea

servizio di Laura Preite, montaggio di Beppe Serra

Nuovo caso di presunte torture a detenuti in un carcere del Piemonte. Dopo Torino e Ivrea, l'inchiesta riguarda ora - come riportano oggi alcuni quotidiani - la casa circondariale di via Tigli a Biella, dove si sono concluse, con la richiesta di rinvio a giudizio, le indagini della Procura che coinvolgono 28 agenti di polizia penitenziaria (uno ai domiciliari, altri 27 sospesi). 

L'inchiesta è stata avviata la scorsa estate dopo la denuncia di tre detenuti stranieri che sarebbero stati picchiati e legati in cella. A fine gennaio il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha visitato il carcere biellese, retto attualmente da un direttore facente funzione, assicurando che entro l'anno sarà assegnato il nuovo direttore della struttura, nominato il nuovo comandante della polizia penitenziaria e mandati dei rinforzi.   

Le altre inchieste nei penitenziari piemontesi

A Ivrea le inchieste sono due: in una, relativa a fatti del 2016 e 2017, condotta dalla Procura generale, gli indagati sono 25, nella seconda, coordinata dalla locale Procura 45, sono coinvolti agenti della polizia penitenziaria e medici in servizio nel carcere ma anche funzionari giuridico pedagogici e direttori pro-tempore della casa circondariale - e riguarda episodi degli ultimi anni.   A Torino sono stati rinviati a giudizio in 22, tra cui l'exdirettore del carcere. Una parte del processo è in corso con il rito abbreviato, l'altra comincerà a luglio.